Only Murders In The Building

Una serie che si presenta come un giallo, ma che da subito pone il fulcro dell’attenzione su due dei tre attori principali, e questi sono Steve Martin e Martin Short? Con il pilot scritto da loro stessi? Prodotta dallo stesso Steve Martin e, tra gli altri, dal creatore di This Is Us? Fiancheggiati a “sorpresa” da Selena Gomez? Con la lista dei personaggi secondari che include “Sting, interpretato da se stesso”?

Se continuassi a descrivere le premesse dal trailer non so quando troveremmo una fine, e cose come questa solitamente mettono agitazione nel mondo seriale, che si prepara ad un capolavoro, semplicemente basandosi sui nomi coinvolti.

E non so a voi personalmente, ma Steve Martin difficilmente mi ha lasciato deluso in alcun modo, ad essere onesti.

La riconferma arriva al primo episodio, senza stare ad aspettare molto, mescolando perfettamente il genere da cui partono con la comicità intrinseca dei protagonisti, unita alla capacità della Gomez di rinfrescare un approccio che avrebbe potuto tagliare fuori i più giovani, basata fondamentalmente su una serie di scambi sempre pungenti e contrapposti al resto dei dialoghi.

Nello svilupparsi delle puntate l’approccio stabilmente giallo della narrazione, che segue i tratti che uno si potrebbe aspettare (omicidio, investigazione, stallo, nuovo indizio e cosí via), si mescola con una serie di situazioni volutamente farsesche, con piú o meno consapevolezza dei protagonisti, portandoci di fatto in un nuovo genere misto e assolutamente adorabile.

Una capacità di inventarsi una nuova luce su qualcosa che abbiamo visto e rivisto centinaia di volte che difficilmente lascerà deluso qualcuno, contorniata da una prova di recitazione incredibile dell’intero cast, personaggi secondari compresi.

Tutto il resto, é spoiler.