Impatto Sonoro
Menu

Back In Time

“Stoner Witch” e i Melvins che a cavallo di un cigno radono al suolo le barriere del suono

Amazon button

Quando ancora esistevano nelle città un numero ragionevole di negozi di dischi, era normale ogni tanto innamorarsi di un disco dalla copertina, così giusto perché ha attirato visivamente l’attenzione.

Era un pomeriggio di inverno, Verona era gelida, tutti indossavano abiti pensanti ed era normale rifugiarsi alla FNAC per fare un giro tra gli scaffali di CD. Come sempre giravo nella sezione heavy e quel cigno bianco con i fiorellini mi ha per un attimo bloccato, sembrava una copertina giocosa ma quello sfondo nero mi attirava come una calamita e di certo non faceva presagire nulla di felice.

Certo conoscevo già i Melvins, “Houdini” soprattutto, ma di “Stoner Witch” non ne avevo mai sentito parlare più di tanto. Mi rigiro questo strano oggetto tra le mani e noto con piacere che la tracklist comprende Revolve un pezzo a me molto caro, soprattutto per quel video che gira su youtube dei Melvins in TV in Italia. Davvero l’ho cercato un sacco ma non sono stato in grado di trovarlo quindi vi racconto quello che mi ricordo. In pratica in quel video i Melvins con la loro performance letteralmente radono al suolo quel piccolo palchetto dello studio televisivo italiano, lasciando sulla faccia di tutti quella espressione a metà tra lo stupore e il disorientamento per il fatto di non capire cosa stava succedendo e a tratti anche un po’ di disgusto. Gli spettatori non credevano ai propri occhi ed orecchie e anche il presentatore non sapeva come gestire la situazione, sembrava fossero stati investiti da un treno merci in corsa. Davvero un glorioso momento di televisione Italiana.

Fatto sta che prima ancora di accorgermene mi ritrovo in macchina con Skweetis a volumi davvero esagerati. Arrivato alla fine del primo ascolto il mio primo pensiero è stato: “cosa è appena successo?” Bene, da lì in poi per un mesetto buono, questo disco è rimasto fisso in macchina e ad ogni ascolto prendeva più colore, aveva tutto sempre più senso. La generale sensazione era simile a quella di “Houdini”, ma c’era qualcosa in più che non saprei descrivere nemmeno ora. “Stoner Witch” è considerato come un must del grunge, ma io credo sia fortemente limitante come definizione, non si può ignorare l’attitudine profondamente metal della band, alcune soluzioni proprie dello stoner, e una sana dose di sperimentazione, anche in un disco che sarebbe inteso ad un pubblico mainstream, come del resto King Buzzo ci ha sempre abituato ad aspettarci.

Con “Stoner Witch” i Melvins si sono resi intellegibili anche alle orecchie meno allenate, senza mai rinunciare però a quell’energia prorompente che li ha sempre contraddistinti e ad una buona dose di noise senza compromessi. A me questo disco ha insegnato tantissimo, mi ha fatto capire che la musica non è riconducibile per forza ad un solo genere, che le idee per un pezzo possono andare fuori da ogni scherma anche rispetto al target del disco e soprattutto che quando si suona, si deve suonare con tutta l’energia che si ha in corpo proprio come ha fatto Buzzo in quello studio televisivo.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Articoli correlati