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Full Of Hell – Garden Of Burning Apparitions

2021 - Relapse Records
grindcore / noise

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Tracklist

1. Guided Blight
2. Asphyxiant Blessing
3. Murmuring Foul Spring
4. Derelict Satellite
5. Burning Apparition
6. Eroding Shell
7. All Bells Ringing
8. Urchin Thrones
9. Industrial Messiah Complex
10. Reeking Tunnels
11. Non-Atomism
12. Celestial Hierarch


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Si riaprono le porte dell’inferno per gli statunitensi Full Of Hell, freschi freschi di ritorno discografico con il lacerante e incazzatissimo “Garden Of Burning Apparitions”. Un ascolto veloce ma dall’impatto assicurato; una pillola letale da mandar giù tutta di un fiato, magari accompagnata da un bicchiere colmo di acido. Dodici tracce, poco meno di ventuno minuti e subito passa la voglia di vivere.

Il mondo disegnato dal quartetto di Ocean City continua a essere nero come la pece ma non per questo privo di sfaccettature. Non che vi siano spiragli di luce a illuminare questo spaventoso grumo sonoro formato da grind, hardcore e death metal; è però chiaro come il sole il tentativo di rinnovare e rafforzare l’antica ricetta di famiglia, inserendo qui e lì elementi “alieni” in grado di rendere il tutto più interessante, curioso e, perché no, anche accessibile in alcuni frangenti.

I Full Of Hell che ci addolciscono la pillola? Ma manco per sogno. Diciamo che ci limano la punta del suppostone prima di infilarcelo proprio lì. Nelle orecchie, naturalmente. Dove tutto ciò che entra lascia lesioni sanguinanti e purulente, ma di dimensioni e profondità diverse. È il segno distintivo di un’evoluzione – chiamiamola pure maturità artistica, se vogliamo – che dona alla musica dei Full Of Hell nuove, sorprendenti sfumature.

Il più delle volte impercettibili, considerando il caos imperante; ma comunque presenti e capaci di rendere ancor più duri i colpi che ci vengono inferti da Dylan Walker e compagni, qui in grandissimo spolvero da un punto di vista prettamente tecnico.

La voce di carta vetrata e gli strumenti elettronici del leader del gruppo sono gli unici punti fermi di un album che ribolle di idee malsane e atrocità di ogni sorta, e che scorre via in maniera estremamente rumorosa tra schegge di puro odio grindcore (Guided Blight, Burning Apparition, Eroding Shell), fugaci tentazioni doom/sludge (Asphyxiant Blessing, Celestial Hierarch), follie math (All Bells Ringing, Industrial Messiah Complex, Murmuring Foul Spring), mazzate di thrash/hardcore mutante (Reeking Tunnels e Urchin Thrones, in odore di jazzcore) e bestialità indefinibili in bilico tra noise e industrial (Derelict Satellite, Non-Atomism). Un ascolto oscenamente appagante.

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