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Garrincha Star All-Stars – La Vibe del Padrone

2021 - Garrincha Dischi
dub / reggae

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Tracklist

1. La Vibe del Padrone: Introduzione 
2. Summer on a Solitary Beach (feat. Lo Stato Sociale)
3. Bandiera bianca (feat. Jacopo Et, Lo Stato Sociale)
4. Gli Uccelli (feat. Gregorio Sanchez)
5. Cuccurucucù – (feat. The Bluebeaters)
6. Segnali di vita (feat. COSTA!)
7. La Vibe del Padrone: Interludio 
8. Centro di gravita? permanente (feat.CIMINI)
9. Sentimiento nuevo (feat. Espan?a Circo Este)
10. La Vibe del Padrone: Conclusione 


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Poche persone al mondo non conoscono “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd. Al contrario, quasi nessuno ha mai sentito nominare il suo tributo in versione caraibica, “The Dub Side Of The Moon”, uscito nel 2003 per la newyorkese Easy Star Records. Per celebrare i 30 anni di uno dei più grandi capolavori della storia del rock, un gruppetto di musicisti sotto contratto con quell’etichetta ha deciso di riunirsi sotto il nome di Easy Star All Stars e di appoggiare i testi del quartetto londinese su ritmi dub e reggae.

A loro si sono ispirati i nostri Garrincha Star All-Stars, un manipolo di eroi appartenenti alla scuderia Garrincha Dischi. Il 4 marzo del 2013, in occasione del settantesimo compleanno di Lucio Dalla e a circa un anno dalla sua morte, incisero “Com’è profondo il levare”, festeggiando il tutto con un live all’Arterìa di Bologna. Tre anni dopo si sono ritrovati, pensando fosse cosa buona e giusta riprendere in mano un altro pilastro delle italiche note: “La voce del padrone” di Franco Battiato.

Era tutto pronto al Donkey Studio di Medicina. Agli ordini di Hyppo – il dominus dello studio – c’erano Carota (Lo Stato Sociale), Cato (Bluebeaters), Enrico Lupi (La Rappresentante di Lista) e Salvatore Viscardi (Keaton). Il lavoro era programmato per durare poco più di un mese, ma dopo svariati tentativi e qualche pezzo registrato tutto è rimasto a giacere in archivio. Nel frattempo – e siamo nel 2021 – sono accadute due cose abbastanza rilevanti: a maggio il maestro ci ha lasciati e a settembre il disco ha compiuto quarant’anni. I ragazzi si sono visti di nuovo, stavolta per portare a termine l’opera.

Il supergruppo in versione definitiva è composto da Matteo Costa Romagnoli (chitarra e cori), Hyppo (chitarre), Cato (basso, chitarra), Francesco Brini (batteria, percussioni), Salvatore Viscardi (batteria, percussioni), Elia Dalla Casa (sax), Enrico Lupi (tromba), Danilo Scuccimarra (organo, pianoforte) e Carota (synth).

Uscito il 24 settembre, anniversario esatto (giorno più, giorno meno) dell’originale, “La vibe del padrone” contiene la rivisitazione di tutte e sette le tracce, abbracciate da un’intro, un interludio e una conclusione celebrativi. Lo Stato Sociale firma Summer on a solitary beach e Bandiera bianca (quest’ultima insieme a Jacopo Et), Gregorio Sanchez si cimenta con Gli uccelli, ai Bluebeaters tocca Cuccuruccucù, a COSTA! viene affidata Segnali di vita, Cimini cerca il suo personalissimo Centro di gravità permanente, prima della chiusura affidata al Sentimento nuevo dell’España Circo Este.

“La vibe del padrone” non va preso come un disco vero e proprio, ma come una festa, la nostra festa, incipit cantato nell’introduzione, laddove l’oggetto delle celebrazioni è qualcosa che è piaciuto praticamente a tutti. E i Garrinchas sono qui a ricordarlo, quarant’anni dopo, con una versione che più lontana dall’originale è davvero difficile da immaginare.

Ciò che però vale maggiormente la pena di rimarcare è che il tributo è bello che riuscito. Un tributo che passa dalle indiscutibili doti compositive dei protagonisti, i quali più o meno consapevolmente proiettano su “La voce del padrone” una luce che proviene da tutt’altra angolazione, facendo ancora una volta – e in modo ancora diverso – venire a galla l’universalità dei temi e delle liriche scritte da Battiato ormai quattro decadi fa.  

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