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Richard Ashcroft – Acoustic Hymns Vol. 1

2021 - BMG
brit rock / acoustic

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Tracklist

1. Bittersweet Symphony
2. A Song For The Lovers
3. Sonnet
4. C’mon People (We’re Making It Now)
5. Weeping Willow
6. Lucky Man
7. This Thing Called Life
8. Space & Time
9. Velvet Morning
10. Break The Night With Colour
11. One Day
12. The Drugs Don’t Work


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Acoustic Hymns Vol. 1” è un romanzo di formazione, autoreferenziale  e al contempo universale. Se “Into The Wild”, film del 2007 scritto e diretto da Sean Penn, basato sul libro di Jon Krakauer, in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless, giovane proveniente dalla Virginia Occidentale che subito dopo la laurea abbandona la famiglia e intraprende un lungo viaggio di due anni attraverso gli Stati Uniti, fino a raggiungere le terre sconfinate dell’Alaska, è ambientato nella natura selvaggia ricca di pericoli da eludere con espedienti di ogni tipo, Richard Ashcroft, al contrario, cammina lungo un marciapiede di Hoxton Street (a Nord di Londra) senza però mai spostarsi o fermarsi, urtando chiunque incontri e continuando a guardare dritto cantando “No change, I can’t change, I can’t change“. Non è solo il videoclip dell’iconica Bittersweet Symphony, è il  senso di disperazione che provi mentre lotti senza successo per modellare la tua vita. Riguarda il conflitto perpetuo tra il sentiero che vuoi seguire e l’iter che il fato ha scelto per te.

Sa che se dipendesse solo da lui potrebbe  cambiare  strada (“Posso cambiare, posso cambiare, posso cambiare”), ma le circostanze della  vita ti rigettano in uno stampo rigido, lungo una traiettoria costante, limitando le tue  scelte. Questa esperienza è un microcosmo per tutta la sua vita. È immobilizzato nel suo stampo e non ha altra scelta che continuare su questa strada, accettando tutte le conseguenze negative del caso, fino a quando il sentiero finalmente termina nel luogo “dove tutte le cose si incontrano” – la morte.

Velvet Morning e The Drugs Don’t Work sono probabilmente le due canzoni più lancinanti del disco. Velvet Morning esplicita quel momento cristallizzante in cui la realtà si allontana e tutto appare imperfetto, ma è il momento in cui si mettono in discussione cose che prima sembrano fondamentali per la vita. Quando scrisse The Drugs Don’t Work, nel 1995, Ashcroft era nel bel mezzo degli eccessi, non ha mai nascosto di fare abuso di droghe, soprattutto a seguito della morte del padre a causa del cancro e della fine di una relazione importante. La frase “le droghe/i farmaci non funzionano, ti fanno solo essere peggiore” è però ambivalente ed equivocabile, riferendosi infatti sia agli effetti collaterali dei farmaci per il cancro sia all’assunzione di droghe.

Tra le 12 tracce – 8 su 12 sono estratte da “Urban Hymns” – c’è anche una versione completamente rielaborata di This Thing Called Life, che è apparsa nell’album di debutto del 2010 della band del progetto parallelo di Richard Ashcroft, RPA & The United Nations Of Sound. Inoltre, Liam Gallagher compare in C’mon People (We’re Making It Now), un singolo estratto dall’album di debutto solista di Ashcroft del 2000 “Alone With Everybody“. Secondo il materiale di stampa, la canzone è stata una delle preferite della coppia da quando Ashcroft l’ha suonata di fronte a Liam su un pianoforte da qualche parte a Maiorca nel 1998.

Break The Night With Colour è invece una canzone inclusa nell’album “Keys To The World“, uscito nel 2006. Questo brano ha segnato il ritorno dell’artista dopo quasi tre anni di silenzio dal suo ultimo singolo Buy It in Bottles. Il titolo presagisce una rottura, probabilmente con il passato angusto e vorticoso. Nulla sembra andare ancora per il verso giusto ma spezziamo la notte col colore, è tempo per noi di andare avanti.

Mi piacerebbe pensare, ma non ho notizie a riguardo, a Richard Aschroft uscito dal tunnel della tossicodipendenza e delle manie depressive. Sarebbe un colore fulgido che squarcia il buio.

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