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Old Time Relijun – Musicking

2021 - K Records
math rock / experimental

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Tracklist

1. Break Through
2. Bionic Trunk
3. Left Hand Shake
4. The Foundation is Craked
5. Back to the Water
6. The Lung Song
7. Love Spell
8. Big D
9. We Start the Fire
10. Life Drawing
11. You That is You


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“Musicking” è il decimo album in studio per il collettivo americano Old Time Relijun. La band si forma nel lontano 1995 a Washington, le loro sonorità si attestano subito su atmosfere psichedeliche e viaggianti. Sin dall’inizio si seguono le strade di un mondo cosmico e a tratti ruvido, toccando sonorità sempre più moderne nell’arco del tempo. Nel 2009 si sciolgono per alcune divergenze artistiche e solo dopo dieci anni tornano con una reunion, che preannuncia l’uscita di questo nuovo disco, prodotto per l’etichetta K Records.

La miscela esplosiva che si crea all’interno delle composizioni degli Old Time Relijun è una combo musicale interessante, che in modo eccellente disorienta l’ascoltatore. I loro concerti incendiari sono un party sfrenato e nei loro brani le varie influenze sonore vengono stravolte dai ritmi martellanti e dallo stile math-rock unico.

L’apertura di questo “Musicking” è affidata alla feroce Break Through, è un inno di protesta contro i potenti, nella quale il vocalist Arrington De Dionyso mette in risalto tutta la sua grinta e la qualità vocale, dando forma ad un testo duro e prezioso. Nella ritmica del brano il sound carismatico della band prende la giusta direzione, danzando su note sporche e furiose. Segue Bionic Trunk e il suo tiro old school stile The Stooges: qui le sonorità acide si incastrano alla linea vocale che si lascia andare ad un verso cantato in italiano, per dare un significato grottesco alla composizione, fino a chiudersi nella distorsione irregolare del finale. Left Hand Shake nasce su di un ritmo strano, i riff deliranti della chitarra si sposano alla grande con la seconda voce, che in sottofondo si immerge in un gioco quasi infantile e surreale.

Su The Foundation Is Cracked invece vengono inseriti i primi esperimenti di questo disco, sotto forma del sound di sassofono ovattato e di uno xilofono, che conferiscono un valore aggiunto al brano, la cui struttura complessa si unisce al viaggio estremo e frenetico della successiva Back To The Water, traccia che ci porta indietro con gli anni, verso vibrazioni libere e spensierate. La follia incredibile torna prepotente sul tempo mistico di The Lung Song, dove l’orecchio ci porta alle opere cacofoniche, nello stile leggendario di Capitan Beefheart. Il senso dell’umorismo non manca affatto ed esplode con una carica graffiante che però a tratti disturba il suo ascolto.

Love Spell è una cavalcata monumentale, alla ricerca di nuovi stimoli. Il brano subisce lungo il suo scorrere diversi cambi d’umore, ma mantiene coerenza nel suo incedere distorto e misterioso. Incontriamo poi un rituale sussurrato in chiave afrobeat, Big D, che a ritmi sostenuti accende una melodia teatrale. Verso la chiusura la batteria sospesa di We Start the Fire avvolge a dovere un giro roccioso di chitarra con la voce che, ancora al massimo del suo potenziale, si spegne sul solo magnetico del sax. Life Drawing si lancia infine in un vortice strumentale da brividi, dove notiamo tutta la tecnica sopraffina della band, che adora sperimentare oltre ogni orizzonte. Il disco si chiude con You That is You e il suo suono dissonante, quasi vintage.

Per gli Old Time Relijun il tempo sembra non sia passato affatto: a distanza di anni la band statunitense mette ancora in luce uno spirito genuino e graffiante, con un disco sensazionale, geniale e dalle prospettive infinite.

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