Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Mhole – Quando La Morte Ti Sussurra Sul Permafrost

2021 - Xonar
dark ambient

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Quando la morte ti sussurra sul permafrost
2. Profilo antropologico del nostro declino
3. Da Irkutsk a Vladivostok
4. Patterns e algoritmi di una inevitabile disgregazione
5. La mutevole realta? della storia e l’incrollabile istanza del mito§
6. Di spazi infiniti ed incommensurabile quiete
7. Le peculiari circostanze che determinarono la nostra fine


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Il duo MHOLE, formato da Moreno Padoan (Otur Boyd, Qod) e Giovanni Leonardi (Carnera, Divisione Sehnsucht, Senketsu No Night Club), non è un progetto convenzionale di musica elettronica. È una creatura mutante che nasce e si sviluppa dalla contemplazione di un futuro distopico per il pianeta Terra, dove le uniche forme di vita sopravvissute al collasso sono organismi unicellulari, batteri e gas tossici. Una NON VITA che viene interpretata dal duo con una sorta di NON MUSICA. Padoan e Leonardi la descrivono come: abstract techno industrial; bacteriological noise; anti-music active principle.

Un organismo che non è possibile inscatolare in una categoria predefinita.

“Quando la morte ti sussurra sul permafrost” porta all’estremo il concetto già affrontato in “Sphores”, album d’esordio del 2019. Ma se in “Sphores”, sullo sfondo di una desolante distopia, l’umanità era finita lasciando spazio solo ad organismi unicellulari, in “Quando la morte ti sussurra sul permafrost” la vita si è estinta del tutto.

Ciò che ne resta è una coltre corvina.

“Quando la morte ti sussurra sul permafrost” suona glaciale, ma senza esasperazioni, senza sbavature, senza essere stucchevolmente freddo.

Descrivere, o quanto meno pensare di farlo, da quali suoni è composto questo album sarebbe snaturarlo e svilirlo nella sua essenza, quella di (anti)musica.

Mi limiterò a descrivere quanto provato.

Negli innumerevoli ascolti durante i quali ho cercato di decodificare i suoni per restituirli in parole ho avuto la sensazione che la coltre glaciale mi trascinasse al di sotto del suo strato superficiale, immergendomi nelle sue acque viscose e nere. Non solo una sensazione mentale, ma anche corporea. Mi sono solo lasciata trascinare nei glitch, nelle innumerevoli digressioni, nei samples, nei microsuoni, nei riverberi e scorie industriali tanto astratte quanto concrete. E mi sono lasciata guidare dai bellissimi titoli dei brani.

Quando la morte ti sussurra sul permafrost, la title track, suona come un ronzio, un sussurro al quale non puoi ribellarti perché sei steso lì, attaccato ad una coltre di ghiaccio in mezzo al nulla. Né vivo, né morto. Un destino dal quale non puoi scappare, tracciato ancora meglio in Profilo antropologico del nostro declino. La morte, quando la vita in ogni sua forma si è estinta, sussurra a se stessa?

Da Irkutsk a Vladivostok è incalzante, quasi ipnotica. È una deriva nella Russia orientale, precisamente un viaggio che parte dalla Siberia centrale e che termina nella parte più ad est. Avete presente la sensazione di un viaggio in treno in mezzo al nulla, nel quale i punti di riferimento sono stati cancellati e nel quale il tempo sembra essersi perso in uno spazio inospitale? La sentite l’angoscia? Ecco, il brano restituisce chiaramente la sensazione descritta.

Patterns e algoritmi di una inevitabile disgregazione è il pezzo che, nella mia mente, assume maggiormente l’identità di bacteriological noise. È il termine patterns a plasmare l’idea in quanto, per patterns, si intendono situazioni ripetute che generano un modello biologico o comportamentale. Come un batterio che, insinuandosi, tarla e modella il comportamento sbattendolo in una spirale discendente.

Di spazi infiniti ed incommensurabile quiete crea spazi profondi, ambientazioni dentro le quali perdersi e Le peculiari circostanze che determinarono la nostra fine, titolo emblematico che racchiude magnificamente il concept dell’album.

“Quando la morte ti sussurra sul permafrost” è un album nel quale sound scapes e ambientazioni oscure e raffinate creano un’atmosfera compatta ma ricca di sfumature.

Tutte le sfumature del nero.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni