Interviste

Splendenti esplosioni distorte: intervista ai Monolord

La Svezia si tinge del colore (e del calore) del deserto quando parliamo dei Monolord. Anche con il loro nuovo album “Your Time To Shine” (qui la nostra recensione) il discorso non cambia, anzi, la temperatura continua ad alzarsi oltre i livelli di guardia. Abbiamo parlato del nuovo disco assieme al bassista Mika Häkki.

Un saluto a tutti, come ve la passate? Immagino che siate emozionati dal momento che avete pubblicato il nuovo disco e, soprattuto, state ritornando on the road, cosa che dopo questi quasi due anni sa di miracolo.

Ciao, tutto bene grazie! Sì, siamo molto contenti di tornare a suonare in giro. È stato un lungo periodo di attesa per tutti e ora che si sta tornando alla normalità il tutto sembra quasi irreale. L’essere di nuovo insieme a provare in attesa di un tour è una figata.

Siete sempre stati una band piuttosto prolifica avendo pubblicato cinque album in sette anni di carriera. Vi seguo sin dal 2014 quando vi vidi dal vivo qua ad Oslo, come credi che i Monolord si siano evoluti da allora?

Prendersi questa pausa forzata a causa della pandemia è stato molto strano. In realtà non siamo ancora in grado di renderci completamente conto di dove siamo arrivati e di cosa abbiamo fatto come band. Abbiamo semplicemente lavorato duro pensando al futuro. Pensandoci ora è una piacevole sensazione guardare al passato in quanto siamo diventati ancora più uniti come amici, cosa che ha portato ad un senso maggiore di unità come band. Ha anche spinto i nostri limiti in avanti come musicisti.

Parlando di “Your Time To Shine” penso sia infatti palese la vostra voglia di evolvervi un passo dopo l’altro. Questo lavoro suona al contempo più aggressivo (a volte sembra ci siano influenze quasi death metal in certi riff) e accessibile, mantenendo il groove e la pesantezza che vi ha sempre caratterizzato. Come è stato il processo di scrittura del disco?

Thomas si è occupato della scrittura di tutti I pezzi ed ognuno di noi ha messo del suo nel proprio strumento. Penso che siamo riusciti ad avvicinarsi molto a quello che sono i Monolord live. La pandemia ci ha dato più tempo per concentrarci sulla scrittura dei brani, sulla strumentazione e sui vari dettagli di ogni parte della produzione. Tutto questo ci ha reso molto più preparati al momento di premere “record” in studio.

Personalmente adoro la copertina dell’album, è cosi differente dai soliti cliché ma al contempo credo che rispecchi la musica in maniera veramente efficace. Come è arrivata la scelta di un soggetto così particolare?

Tutti e tre nei Monolord abbiamo un grande interesse nelle arti visive e seguiamo un sacco di artisti. Nel caso particolare della copertina ci siamo imbattuti in alcune foto di Sin Eater UK postate su suo account Instagram. Abbiamo immediatamente capito che la bellezza e la desolazione della foto avrebbe potuto rappresentare molto bene il nuovo album. Penso che l’immagine trasmetta lo stesso tipo di tristezza quasi palpabile di “Your Time To Shine“.

Anche se i Monolord rientrano nel genere stoner-doom avete sempre avuto un suono personale. Quali sono le band che vi hanno influenzato di più?

In realtà è una cosa che cambia di continuo. Tutti arriviamo da lati diversi della musica e i Monolord sono il punto di incontro di ciò che creano tutte le nostre influenze. Personalmente sono molto influenzato da qualsiasi cosa vada da Miles Davis agli At The Gates, passando per Morricone, Tom Waits e i Flaming Lips. Durante la scrittura e la registrazione del disco poi non ho voluto ascoltare nessun tipo di musica basata su chitarre distorte che potesse influenzare troppo il mio approccio allo strumento. Alla fine ho passato il tempo ascoltando solo hip hop, in particolare Yelawolf.

Ora una domanda abbastanza da nerd. La vostra musica è sempre molto densa e pesante, immagino che spendiate un sacco di tempo per trovare il suono giusto, ma quale è il vostro approccio? Chitarra e ampli a volume massimo o utilizzate il tempo per sperimentare con varie strumentazioni?

Durante la nostra carriera abbiamo spesso sperimentato con suoni e strumentazioni in un modo o nell’altro e di conseguenza anche quando abbiamo iniziato a suonare assieme questo è sempre rimasto il nostro approccio. Avere una idea ben precisa di come ogni singolo strumento debba suonare e il come combinare il tutto è stata una bella sfida. Avere il privilegio di lavorare con Esben che ha una grande esperienza come tecnico del suono è qualcosa di fantastico specialmente quando c’è da metter tutti i pezzi del puzzle al posto giusto.

Come va la vostra collaborazione con la Relapse Record?

Lavorare con loro è stato grandioso. È sempre un immenso piacere avere il supporto e la fiducia di una label con una storia così importante e con così tante produzioni storiche alle spalle. Il fatto che siano una macchina ben oliata e amino pubblicare strane edizioni limitate come la nostra con lo Zippo e la scritta “burn your own church” è sempre di grande ispirazione.

Grazie ancora per il vostro tempo, ci si vede in giro!

Grazie a voi!

Hi! How is it going? I guess you are pretty excited, you are soon publishing your new album and will start touring, something that, after the last couple of years looks like a miracle.

Hi, we’re doing good thank you! Very excited about getting back on the road. It’s been a long wait for everyone and it feels unreal that it’s actually happening. Felt great rehearsing for live shows again.

You have always been a pretty prolific band, having published five albums in seven years of your career. I remember seeing you live in Oslo in 2014 and i´’ve followed you ever since. How do you feel Monolord has evolved during those years?

It was strange taking this break that the pandemic caused. I noticed that we haven’t really been able to see where we are and what we have done so far. We’ve just been working hard on the next thing that’s been in front of us all these years. It felt good to look back and reflect on the years. We’ve definitely grown closer as friends and with that comes a tighter closeness as band members as well. And pushing each other forward in music.

Speaking about “Your Time To Shine” i feel you are always moving forward step by step, this album sounds more aggressive with even some little death metal influences, but it still retains the groove and heaviness you’ve always had. How has the writing process been?

Thomas wrote all the songs, which we together produced to what they are, putting our own touches for the instruments. I think we managed to come closer to our live energy with this production. The pandemic gave us more time to focus on the songs, instrumentation and details of the different elements. That made us very well prepared, once we pressed the record.

I personally love the cover of the album, it looks so different from the rest but, it really functions with the music. How did you come to choose such a particular picture?

We’re all three interested in visual arts and follow a lot of artists on their pages all the time. For inspiration and also for future references for albums and merch ideas. In this particular case we all had seen the photos that Sin Eater UK puts on his instagram account. We all felt very immediately the beauty and sorrow of the photo would suit the album. I feel that the image has the same kind of sadness, that you can almost touch, as the album.

Even if Monolord music remains inside the stoner doom genre, you have always had a personal sound. What are the bands that have influenced you more?

That changes all the time. We come from different sides and Monolord is the meeting point of the three corners that our musical tastes create. I’m very influenced by everything from Miles Davis to At The Gates and from Tom Waits to Ennio Morricone and The Flaming Lips. During the recording process I didn’t want to listen to any distorted guitar based music that would colour my thinking and playing. So I only listened to hip hop. Mostly Yelawolf.

Now a pretty nerdy question. Your music is really heavy and dense, I guess you guys spend a lot of time finding the right sound but, how is your approach? Straight in the amp and volume at max or do you experiment a lot with gears?

We’ve all experimented with gear in one way or another for all our music careers. So even when we started playing together that was the case. Having a somewhat clear picture of how your individual instrument should sound and what is the best way to combine that with the two other elements was an interesting challenge. Of course being privileged to work with Esben, who sits on a lot of knowledge as a sound technician is amazing. Once you start putting the pieces together it helps to have him also being involved as a professional.

How is the relationship with Relapse Record going?

Working with Relapse Records has been great. It’s a great feeling to have the trust and support of a label that has had such long body of work, with so many iconic releases. The fact that they have such a well oiled machine and they like doing weird limited edition packages like our zippo lighter and “burn your own church” is inspiring.

Thanks again for your time, we´ll see you around soon!

Thank you!

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