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The Darkness – Motorheart

2021 - Cooking Vinyl / Egea Music/ The Orchard
hard rock

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Tracklist

1. Welcome Tae Glasgae
2.It’s Love, Jim
3. Motorheart
4. The Power And The Glory Of Love
5. Jussy’s Girl
6. Sticky Situations
7. Nobody Can See Me Cry
8. Eastbound
9. Speed Of The Nite Time


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Ormai tra le band più amate e premiate d’Inghilterra, i Darkness non potevano che tornare in pompa magna con il loro settimo album “Motorheart”, a distanza di un paio di anni dal loro precedente “Easter Is Canceled”. Justin Hawkins e soci sono pronti per deliziarci con il loro hard rock scanzonato e stravagante, già preannunciato dai tre singoli: la title-track, Nobody Can See Me Cry e Jussy’s Girl.

Soltanto il lyric video di Motorheart, in classico stile Darkness, pregno della loro inconfondibile comicità, ci lascia presagire la qualità dell’imminente nuova fatica discografica, la quale, a detta del loro frontman, altro non è che il loro lavoro migliore. Essendo stato registrato, prodotto e mixato da Dan Hawkins – chitarra e seconda voce della band – presso i Gateway Mastering Studios a Portland, USA, Justin ha elogiato anche ampiamente il lavoro di produzione portato avanti dal fratello.

L’intro di Welcome Tae Glasgae setta subito l’asticella di “Motorheart” ad un livello altissimo: occhio al volume ragazzi, rischiate di far tremare i vetri delle finestre! Anche con It’s Love, Jim, mio personale brano preferito dell’album, i riff si sprecano, le chitarre sono impazzite, e io mi chiedo ancora una volta come riesca il signor Hawkins a fare quei gorgheggi impossibili con la sua voce.

A seguire abbiamo la title track, emblematica del mood che pervade questo full length: con il suo ritmo incalzante, i coretti, i riff a là Van Halen e l’immancabile falsetto non poteva che classificarsi come la canzone perfetta per rappresentare l’album. Se invece avessimo nostalgia del sound tipicamente “darknessiano” di “Permission To Land” e “One Way Ticket To Hell…And Back” ecco pronte The Power And The Glory Of Love e Nobody Can See Me Cry, mentre una menzione d’onore non può che andare a Jussy’s Girl: il brano spacca in tutto e per tutto, ha un dinamismo imprevedibile, con dei cambi di registro e di melodie assolutamente unici, un assolo pazzesco – per non parlare del video!

Le Seventies Vibes pervadono tutto l’album, facendo riecheggiare echi delle band di ispirazione, le chitarre sono infuocatissime, la voce di Justin come sempre stupisce e il loro sapiente mix di pop, metal e glam risulta sempre vincente nonché senza tempo: il tutto condito dalla loro inconfondibile ironia. Non ci resta altro che vedere quanto spettinati saremo alla fine dei loro live in programma per l’Italia!

Come sempre, rock ’n’roll never dies!

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