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Jon Hopkins – Music For Psychedelic Therapy

2021 - Domino
ambient / drone

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Tracklist

1. Welcome
2. Tayos Caves, Ecuador I
3. Tayos Caves, Ecuador II
4. Tayos Caves, Ecuador III
5. Love Flow Over Us In Prismatic Waves
6. Deep In The Glowing Heart
7. Ascending, Dawn Sky
8. Arriving
9. Sit Around The Fire


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Ammettiamo che nel 1975 un musicista londinese dal puro talento cristallino abbia avuto i propri natali e ammettiamo che fino ad oggi questa persona sia stata capace di far convivere due strumenti tra loro speculari come pianoforte e sintetizzatore su quello stesso lato oscuro della Luna tanto caro a molti visionari musicisti prima di lui.

Ammettiamo inoltre che il protagonista della nostra storia sia riuscito a produrre uno dietro l’altro dischi di una bellezza rara e ricercata, magari non sempre dello stesso luminoso splendore, ma comunque sempre apprezzabili e mirabili. E sempre in confidenza diciamo che questo personaggio, il cui talento abbiamo già sottolineato, abbia deciso questa volta di fare un disco di musica ambient le cui caratteristiche rispecchiano esattamente tutto ciò che ogni volta viene da sperare che un disco di musica ambient non rispecchi. In ordine sparso: noioso, monocorde, monotono, scevro di picchi e sussulti, niente altro che mero sottofondo musicale.

Ebbene sì, il nostro musicista è riuscito in questa particolare impresa. Obiettivo centrato in pieno. Detto questo, potrei anche spegnere il computer, infilarmi le scarpe e andarmene, ma visto che sono le 2 di notte e di uscire non ho esattamente voglia, provo a dire altro.

Il musicista britannico protagonista della nostra storia è Jon Hopkins e il disco in questione è “Music For Psychedelic Therapy”, uscito proprio in questi giorni su tutte le piattaforme e in formato fisico. Devo ammettere che questo mese di novembre così atipico e, quantomeno fino ad oggi, molto poco autunnale, non ha aiutato l’ascolto di melodie così eteree e in un certo senso algide e austere.

L’ottavo disco del nostro Jon è pervaso di un mood che si sarebbe meglio legato alle giornate fredde e ventose tipiche del nostro autunno. Ne sarebbe stato un vestito perfettamente cucito ed elegantemente adesso alle lievi e delicate armonie che pervadono il disco. Non so come dirtelo Jon, ma ti è stato avverso anche il cambiamento climatico.

Territori ambient e neo-classical erano già stati percorsi anche in passato, ma l’impressione che si ha questa volta è che quello che abbiamo appena ascoltato sia un disco già da archiviare sullo scaffale in attesa del prossimo che si spera possa riportarci a quelle melodie alternate a fragori esplosivi che tanto ci avevano fatto drizzare la pelle d’oca lungo la schiena.

A 3 anni dal precedente “Singularity”, uscito nel 2018 e osannato all’unanimità da pubblico e critica, quello che è certo con questo nuovo album è che il percorso di ricerca musicale non si è arrestato. Forse tra qualche anno saremo addirittura concordi nel considerare “Music For Psychedelic Therapy” un dignitoso capitolo di una discografia già così pregevole. Per il momento quello che abbiamo difronte è un mero esperimento sonoro dettato più dalle recenti pratiche yoga e meditative del suo autore che non dà una reale ricerca musicale in linea con ciò a cui eravamo stati abitati fino ad oggi.

Il titolo dell’album cita la psichedelia, ma nelle 9 tracce del disco non ci sono né richiami alle sonorità lisergiche dei ruggenti anni che furono, né propensioni mentali dedite a visioni oniriche colorate. È bene comunque specificare che nella composizione di questo disco, nella mente di Jon Hopkins non c’è stato niente di tutto questo. La psichedelia a cui si fa riferimento non è certo quella degli anni ’60 e ’70. “Music For Psychedelic Therapy” è un disco fatto di suoni eleganti e magistralmente concepiti che forse non meritano la mia ironia, ma la verità è che nessuna delle 9 tracce che lo compongono è davvero degna di nota o capace di lasciare un segno indelebile nella discografia del suo autore.

Diciamo che in attesa di ascoltare il Jon Hopkins che preferisco, queste 9 tracce saranno comunque perfette per lunghe ore di relax. E forse è proprio questo quello che il nostro talentuoso musicista dai natali londinesi voleva regalarci.

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