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Giorgio Ciccarelli – Niente Demoni e Dei

2021 - Le Siepi Dischi
rock / elettronica

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Tracklist

1. Conto i tuoi passi
2. Non credo in Dio
3. Sei qui
4. Demoni e dei 
5. Non mi pento
6. Il giorno dopo l’ultimo giorno
7. Non basta
8. Cliché


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Eccomi, ancora una volta di fronte ad un nuovo disco, una nuova attesa, una nuova speranza, un sapore già provato altre 15 volte; una sensazione piacevole, che ti fa volare alto, che ti fa progettare, pontificare, sognare, insomma che ti tiene vivo. 

È uscito il 29 ottobre di quest’anno “Niente demoni e dei” il nuovo album di Giorgio Ciccarelli. A cura di Le Siepi Dischi (e in distribuzione Believe), il terzo lavoro dell’ex Afterhours nonché chitarrista, cantante e compositore esplora un nuovo concept di rock ed elettronica, una ventata di freschezza nel suo lungo percorso artistico. 

Sebbene la voce di Giorgio Ciccarelli sia talvolta un po’ roca la melodia delle canzoni si sposa con dei testi davvero validi realizzati dall’autore TitoFaraciuno dei più noti sceneggiatori italiani di fumetti quali Topolino, PK, Dylan Dog, Tex, Diabolik e Spider-Man. “Niente demoni e dei” è tutto fuorché un album ascoltabile, è figlio di questa pandemia, di questo periodo buio vissuto con la paura addosso. Così Giorgio Ciccarelli – una carriera solista iniziata nel 2015 e due già pubblicati “Le cose cambiano” (2015, XXXV/Comicon-Ala Bianca) e “Bandiere” (2018, FMA/Audioglobe) – presenta il suo disco. 

I singoli usciti sono tre: Conto i tuoi passi, Non credo in Dio e infine Sei qui. Quest’ultimo è forse il pezzo più intimo dell’intero lavoro. Una menzione speciale è riservata alla traccia Demoni e dei prodotta da Luca Grossi che a proposito di questo componimento ha raccontato: “Demoni e dei è un brano in cui vivono due sensazioni che in altri contesti sono necessariamente molto distanti tra loro: l’oscurità e la psichedelia. Mi immagino un demone con il quale in fondo ci si convive e un Dio che non è così tanto Dio da sentirsi onnipotente. Un Dio che a volte zoppica come un umano. Quando ci lavoravo chiudevo gli occhi e vedevo queste cose. Il suono viene da lì”. 

Sussiste una perfetta armonia tra parole e melodia che riesce a generare emozioni forti e, più si va avanti con le tracce più l’ascoltatore si inizia ad abituare all’elettronica, sempre più presente, sempre più coinvolgente. Qualche scorcio di chitarra acustica però ogni tanto si sente, una cara alleata che a volte ritorna. In Cliché la coda finale di pianoforte regala un congedo dolce. 

La ben fatta ed essenziale copertina di Milo Manara anticipa un accompagnamento musicale breve, meno di mezz’ora, in cui l’idea è quella di disegnare un viaggio introspettivo attraverso una performance artistica in cui Giorgio Ciccarelli è riuscito, facendo leva sul proprio talento, a canalizzare i suoi pensieri anche quelli più oscuri. 

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