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Cat Power – Covers

2022 - Domino
art rock

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Tracklist

1. Bad Religion (Frank Ocean)
2. Unhate  (Cat Power - Chan Marshall)
3. Pa Pa Power (Dead Man’s Bones)
4. A Pair Of Brown Eyes (The Pogues)
5. Against The Wind (Bob Seger)
6. Endless Sea (Iggy Pop)
7. These Days (Jackson Browne)
8. It Wasn’t God Who Made Honky Tonk Angels (Kitty Wells)
9. I Had A Dream Joe (Nick Cave)
10. Here Comes A Regular (The Replacements)
11. I’ll Be Seeing You (Billie Holiday)


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Dopo ben quattro anni ritorniamo a parlare e ad ascoltare la gatta del rock, Cat Power. Questa volta non ritorna però con musica propria ma ben si con i suoi punti di riferimento, le sue colonne portanti che hanno fatto parte suo bagaglio culturale, e che finalmente possiamo ben scoprire con questo lavoro intitolato “Covers“. Ritornando un po’ alle origini, Cat Power si è fatta notare con il suo album “You Are Free“, un disco indie rock/folk rock ben riuscito che vedeva anche la collaborazione di Dave Grohl alla batteria e di Eddie Vedder nei brani Good Woman ed Evolution.

Nel corso degli anni l’artista ha sempre composto album di buona fattura ma che in certi momenti sembrava che divagasse un po’ nello stile. Questo non è mai stato un problema, il cambiamento fa parte dell’essere umano che lo si voglia o meno. Adesso, con Covers, possiamo sentire un po’ tutte le influenze che caratterizzano la musica di Cat Power, nonostante questo sia il terzo album che celebra tutta la musica dell’infanzia e non solo. Chan Marshall ha composto un registro di viaggio emotivo e sentimentale, ereditando i lavori luminari della musica contemporanea che vanno da Lana Del Ray, Clairo, Soccer Mommy e Phoebe.

Possiamo sentire l’esempio di Bad Religion, la traccia che apre questo album in maniera celestiale, passando poi per il desert rock di Unhate. Si passa poi il testimone a grandi classici come Pa Pa Power e White Mustang, da Endlees Sea a These Day. Marshall fa un viaggio nel passato collegando queste canzoni un po’ alla sua infanzia ad una memoria profondamente personale. Ricorda l’amore di sua nonna per I’ll Be Seeing You di Billie Holiday e il trovare una scatola di cassette da adolescente che l’ha portata a scoprire che It Wasn’t God Who Made Honky Tonk Angels di Kitty Wells.  Ricorda di aver avuto i brividi sentendo i brani di Iggy Pop nel film di Michael Hutchence del 1986, “Dogs In Space”, e di essere stata un’artista al verde sui vent’anni a New York, spendendo il suo ultimo dollaro per suonare Here Comes a Regular dei Replacements sul jukebox. Ricorda la scomparsa di un caro amico morto di cancro, e che si è rivolta spiritualmente in Against The Wind di Bob Seger per aiutarla a guarire da questa perdita.

Marshall porta la sua inimitabile potenza vocale e gli eleganti arrangiamenti in canzoni di artisti contemporanei. Riflettendo nel brano già citato Bad Religion, di Frank Ocean, dice: “Credo in qualunque cosa si chiami Dio… Ma penso che i disgraziati che sono venuti nella storia a mettere in pratica l’orrore sull’umanità in nome di queste religioni è qualcosa che dovrebbe essere considerato universale, un qualcosa che corrisponde all’estensione e alla comprensione”.

Covers” é un album di grandi classici che viene dal profondo, da un abisso interiore, forse da una sofferenza di Marshall che doveva tirar fuori da anni. Questo lavoro non deve solo essere una risposta ai fan, facendo sentire quali influenze orbitano in Cat Power, ma anche un disco terapeutico, per tutti, non solo per se stessa.

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