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Corroded Spiral – Ancient Nocturnal Summoning

2021 - Phantom Limb
industrial

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Tracklist

1. Ancient Nocturnal Summoning
2. Through The Eyes Of Madness
3. Resulting Fragments Splinter Existence
4. Forgotten Ether


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Oggi non avevo nulla di meglio da fare e allora, per non soccombere al tedio post-natalizio di un inizio gennaio incupito dal dilagare della variante Omicron, ho deciso di distrarmi un po’ e scrivere una piccola recensione per questo “Ancient Nocturnal Summoning”, EP di quattro tracce che segna il debutto dei Corroded Spiral. Chi sono? Non ne ho idea. So solo che si tratta di una specie di supergruppo in cui militano due esponenti di spicco della scena metal d’annata, ovvero Iggor Cavalera (l’ex batterista dei Sepultura) e Dwid Hellion (voce e unico membro fisso degli Integrity), e il produttore venezuelano Cardopusher.

Interessante! Mi lancio alla ricerca di qualche informazione in più sul sensazionale trio. Clicco sulla pagina Bandcamp del gruppo dove, finalmente, riesco a trovare uno striminzito comunicato stampa che fa da piccola presentazione al misterioso progetto. A saltare subito all’occhio è un breve estratto da una recensione di Metal Hammer – una frase breve ma incisiva che risveglia in me sopiti istinti predatori. Voglio tradurvela in italiano, prendendomi giusto qualche minuscola libertà interpretativa per renderla più scorrevole: Quattro tracce di rumore che spacca il cranio. Musica elettronica mutante, lisergica, minacciosa e spessa come il catrame. Un ascolto non adatto ai deboli di mente.

Mi sale l’adrenalina a mille: il cuore batte furiosamente, inizio a sentire l’odore penetrante del sangue e, per una frazione di secondo, l’angoscia pandemica che da un paio d’anni mi obnubila la mente scivola via. In preda all’eccitazione, rinvigorito e galvanizzato dopo mesi e mesi di letargo, decido di raccogliere il guanto di sfida lanciato dagli amici di Metal Hammer: voglio dimostrare di non essere un “debole di mente”. Di poter sopravvivere all’incubo sonoro a base di black metal, hardcore, new wave, industrial ed EBM concepito dalle teste malate dei Corroded Spiral.

Preso dalla foga, mi fiondo su Spotify per gustarmi i venti minuti scarsi di “Ancient Nocturnal Summoning”. Ad aprire le danze è il ritmo liquido e scarcassato della title track, un brano dalle atmosfere decisamente sinistre che scorre senza particolari scossoni tra la cassa dritta di Cavalera e la voce filtrata di Hellion. A un certo punto l’ex Sepultura sembra ricordarsi delle sue origini carioca e prova a spazzar via la noia, abbozzando a un qualcosa di più elaborato di semplici pulsazioni. Ma è solo un’illusione e mi parte uno sbadiglio.

Non voglio dire che le cose si facciano più interessanti con la successiva Through The Eyes Of Madness, che essenzialmente è un lugubre tappeto “dronico” e monotono che non va a parare da nessuna parte. Però quanta meravigliosa ansia! Se per qualche motivo avete bisogno di restare svegli stanotte ma temete l’abbiocco, ascoltatevi pure questo terrificante strumentale che sembra sbucar fuori dalla colonna sonora di un film horror.

Ora mi sento leggermente più soddisfatto. I tipi di Metal Hammer non sbagliavano: la musica elettronica dei Corroded Spiral è fatta della stessa materia degli incubi. La mia mente, tuttavia, non ha ancora ceduto alla follia; e allora vado avanti con Resulting Fragments Splinter Existence – una lunga, lenta e atroce discesa agli inferi che mi getta definitivamente nello sconforto. L’angoscia si taglia con il coltello ma, perdio, perché questa piattezza? Posso capire il desiderio di voler restare fedeli al verbo industrial più oscuro e minimalista, ma qui non c’è davvero nulla di quegli elementi metal, hardcore e new wave promessi nella presentazione pubblicata su Bandcamp.

Le note traboccano di terrore e inquietudine e va bene così, d’altronde è proprio quello che cercavo. Ma l’uggia proprio no! Se avessi voluto rompermi le palle avrei fatto altro, tipo pulire i fagiolini guardando la recita dell’Angelus su Raiuno. Per fortuna che, sul finale, c’è Forgotten Ether a infondere una buona dose di mortifera energia a un EP curioso ma alquanto zoppicante. Nella traccia in questione, che ricorda da vicino alcune cose recenti dei Godflesh, Dwid Hellion sembra volersi far esplodere i polmoni, urlando a squarciagola una nenia inintelligibile che i synth malefici di Cardopusher e le percussioni (digitali ma non solo) di Iggor Cavalera letteralmente avvolgono in una fitta coltre di tenebre. Non male! Per oggi ho fatto il mio pieno di agitazione. Il tedio post-natalizio, anche se solo per una manciata di minuti, è svanito.

Ma il rumore dei Corroded Spiral non mi ha spaccato il cranio. Semmai, ha spaccato un paio di cose che si trovano un po’ più a sud.

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