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Spoon – Lucifer On The Sofa

2022 - Matador
alternative rock

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Tracklist

1. Held
2. The Hardest Cut
3. The Devil & Mister Jones
4. Wild
5. My Babe
6. Feels Alright
7. On The Radio
8. Astral Jacket
9. Satellite
10. Lucifer On The Sofa


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Gli Spoon andrebbero maggiormente valorizzati nel nostro paese. La band texana, dopo un inizio tutt’altro che lusinghiero, si è imposta in Nordamerica a partire dagli anni 2000 e da allora non ne vuole sapere di scendere dalla giostra del successo discografico. All’inizio hanno giocato molto sul rock revival in voga a inizio millennio, ma pian piano hanno raffinato i suoni e assunto uno stile del tutto personale. A beneficio di chi li sente nominare la prima volta, soprattutto per gli amanti dei colpi ordinati ma ben assestati, una rispolverata a caso da “Girls Can Tell” (2001) in poi non può che essere utile.

Dopo “Everything Hits At Once”, una bella raccolta datata 2019, gli Spoon tornano con il loro decimo long dal titolo “Lucifer On The Sofa”, un disco che mischia diversi stati d’animo. Dentro c’è la pandemia, ma anche il periodo precedente, urgenza e libertà, contrazione ed espansione. Ma le due novità degne di maggior nota sono il ritorno alle origini della band – si suona e si registra tutto a Austin, non accadeva da dieci anni – e la collaborazione con Mark Rankin. La mano del produttore è stata apprezzata dal singer Britt Daniel in alcuni lavori dei Queens of the Stone Age.

Le martellate non tardano ad arrivare: già Held è un condensato di rock vecchia scuola intriso di psichedelia ed elettronica ossessive al punto giusto. Bando subito alle ciance, The Hardest Cut preme con decisione l’acceleratore e fa salire il livello di adrenalina, seguita da The Devil & Mr. Jones. Cambio di registro, repentino ma sorprendente piacevole: Wild profuma di tardo brit-pop, con zero riff, molti squarci vocali e un maestoso piano a fare da tappeto. Una sorta di piano-rock insomma, ripreso molto bene in On The Radio.

A proposito di piano, la ballata My Babe sfocia in un pop minimale e radiofonico, sicuramente in linea con gli standard americani (ah, se li avessimo anche da queste parti gli stessi standard… ma è un’altra storia). La carambola non è casuale nemmeno stavolta, così con Feels Alright sul solito schema rock si appoggia un impianto funk tutt’altro che sgradevole. Poi c’è la doppietta cosmica, composta da Astral Jacket e dalla ballata psych Satellite, due pezzi decisamente ben fatti che preludono al finale imposto dall’ottima title track.

Come spesso accade nell’ultimo decennio, gli Spoon hanno fatto pienamente centro: “Lucifer On The Sofa” è un disco bello, godibile, variegato e che non ha riempitivi. I cinque di Austin ci hanno messo tempo per comporre i pezzi e confezionare l’album, sfruttando ogni minuto degli ultimi due anni, ma questo non può che essere un vanto visti (anzi, sentiti) i risultati. L’unico rammarico, per le ragioni anzidette, è non vederli in Italia.

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