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Hofame – Vita Condivisa

2021 - Tafuzzy Records / Riff / La Barberia Records
indie / pop / lo-fi

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Tracklist

1. Non chiedere mai
2. Siamo figli liberi
3. I favoriti della luna
4. Perché non stai con me
5. Raggio verde
6. Si è perso
7. Vita condivisa
8. Lolò
9. Abiti scomodi


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“Vita condivisa”, uscito a dicembre 2021 per Gigiabooking, è l’ultimo album di Hofame, band composta da Camilla Chioda (voce), Marco Giacomini (basso), Michele Napoli (batteria) e Giacomo Giunchedi (chitarra, voce) che mi è capitato di vedere live durante un concerto realizzato da Manitese (Finale Emilia) a giugno/luglio 2021 senza sapere che, qualche mese dopo, avrei recensito la loro ultima raccolta. Il mondo è piccolo, no?

La raccolta comincia con Non chiedere mai, brano reso molto onirico dal giro di chitarra super shoegaze che si ripete in loop ma comunque, per un qualche strano motivo, estremamente ballabile e di facile ascolto; la seconda traccia è, invece, Siamo figli liberi, che ricorda molto di più il post-punk di La Femme, soprattutto per le sonorità vivaci e i cori della voce gentile di Camilla Chioda che, insieme a Giacomo Giunchedi, celebra la libertà di essere e fare ciò che si desidera.

I favoriti della luna è al terzo posto e ha un che di ermetico rispetto alle canzoni precedenti, giustificato sicuramente dai cori e dal bridge di percussioni esotiche che si sente più o meno a metà brano che incuriosiscono l’ascoltatore.

Perché non stai con me è, invece, la quarta traccia di “Vita condivisa” e rispetto alle precedenti è inserita in clima un po’ più amaro, sia dal punto di vista delle sonorità sia in relazione al testo, che ci racconta e fa rivivere i momenti in cui sentiamo la mancanza di una persona che non fa più parte della nostra vita, talvolta con motivazioni valide che noi comprendiamo e sosteniamo, tali altre volte no.

Segue Raggio verde, che parte con un riff di chitarra molto più vivace rispetto all’atmosfera di Perché non stai con me. In effetti, Raggio verde sarebbe perfetta come canzone dedicata al lieto fine di un film che si attendeva con fervore dopo che la storia ha preso pieghe drammatiche e struggenti.

Il sesto brano di “Vita condivisa” è Si è perso e, come Raggio verde, è contraddistinta da chitarre riverberate molto psichedeliche, sostenute però, in questo caso, da una batteria dritta che lo rende molto groovy; segue Vita condivisa, omonima dell’album, in cui ritornano ritmi più punk, sottolineati soprattutto da un basso che sovrasta tutto il resto e sostiene il testo, che celebra la magia dell’intrecciare la propria vita con quella di un’altra persona. Al termine della canzone sentiamo anche un clarinetto che riporta alla mente un romanticismo un po’ anni ’80 e nostalgico molto ben inserito nel contesto del brano.

La penultima traccia è Lolò e, al pari di Raggio verde, è inserita in un clima di “e alla fine vissero tutti felici e contenti”, mentre l’ultima canzone di “Vita condivisa” è Abiti scomodi. Riprendendo la psichedelia dei primi Tame Impala, il brano parla di quanto sia in realtà normale ritrovarsi in situazioni al di fuori della propria zona di comfort.

“Vita condivisa” è, insomma, la celebrazione di quella che potrebbe essere la quotidianità di chiunque, anche se raccontata con un pizzico di poesia. Proprio questo la rende unica nel suo genere, un po’ come la musica di Hofame.

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