Mono – Scarlet Holliday

Più che la forza poté la volontà potrebbe essere la cifra neanche troppo dissimulata di “Scarlet Holliday” l’EP a metà strada tra l’amuleto e il dono con il quale i Mono hanno offerto il loro personale contributo al governo in senso lato della pandemia che per più di due anni ha tenuto in scacco il mondo intero.

Originariamente due delle tracce contenute nell’EP erano state autoprodotte e proposte in formato digitale come note di buon auspicio per i fan e l’umanità. Nel pieno dell’isolamento sociale che qualcuno ha inteso chiamare lockdown i Mono registravano con modalità piuttosto artigianale Scarlet Holliday e First Winter, che ora, rivisitate con l’ausilio dell’indefesso convitato Steve Albini, vanno a comporre insieme alla apotropaica Epilogue la scaletta del mini LP in uscita il 4 marzo.

L’impressione è che i Mono abbiano voluto introdurre una cura speciale e sofferente agli arrangiamenti già d’abitudine molto raffinati nel tornio compositivo di Takaakira “Taka” Goto per giungere a un pop trasognato e vagamente psych nel quale letteralmente svenire. La rarefazione è totale, soprattutto nei loop catatonici di First Winter i quali si impegnano a non lasciare scampo alla razionalità. E così anche Scarlet Holliday è un corpo a corpo con l’ascoltatore al quale vengono letteralmente trafugate emozioni ed aspettative emozionali o più precisamente, se proprio volessimo fare quelli bravi, controrazionali. Il risultato ci porta dalle parti di uno shoegaze estremo e siderale, vagamente autoreferenziale.

I Mono giocano a citare se stessi, se non altro per estenuazione, rallentando ogni barlume e rifilando a contropelo la loro storia per coglierne l’essenza atemporale. Purtroppo ci riescono solo a metà e atemporale può essere sostituito tranquillamente con monotono senza che si abbia a perderne granché. A chiudere il trittico arriva l’apertura di Epilogue a squarciare la coltre cinerea e a imporre nuovi lampi di vigore per una umanità stremata.