El Ten Eleven – New Year’s Eve

Era il 2012 e ricordo che ascoltai un disco che mi fece particolarmente bene in quel periodo, “Transitions” dei  El Ten Eleven. Una ventata d’aria fresca e innovativa, che miscelava loop atmosferici tipici del post rock con linee di basso e batterie dispari math rock.

A distanza di dieci anni il duo californiano composto da Kristian Dunn e Tim Fogarty – e il loro produttore storico Sonny DiPerri (DIIV, The Man, Portugal) – dopo svariati album ed ep rilasciano in questo inizio di 2022 il loro ultimo lavoro “New Year’s Eve”. Un disco che cambia quasi totalmente il loro approccio alla stesura dei brani come dichiarato dallo stesso Dunnin una recente intervista “Con New Year’s Eve mi sono sentito più libero, non ho dovuto forzare nulla, il tutto si è semplicemente incastrato da solo”.

Ed è proprio questa, la sensazione di libertà che pervade nell’opening track New Year’s Eve, seguita dalla più elettro dance Meta Metta – super synth con richiami al funky dei 70’s – con Isn’t Everything Enough invece ci si può riconoscere nei loro tipici crescendo, il brano A Reflection Of A Reflection conclude l’album con il suo ipnotico groove, percussioni e basso si miscelano alla perfezione creando una costellazione di armoniche, rendendone il finale una vera e propria discesa di emozioni.

L’emozione ha sempre avuto un ruolo fondamentale in tutti i loro lavori, una carriera quasi ventennale costituita da ben 11 album e una collaborazione insieme a Gary Hustwit – regista e fotografo indipendente americano -per la colonna sonora dei suoi documentari Helvetica, Objectified e Urbanized.

Con “New Year’s Eve“ gli El Ten Eleven hanno voluto portarci in una nuova dimensione, fatta di speranza e libertà, senza la paura del nuovo che spaventa, noi come ad ogni “capodanno” ci rivolgiamo a chissà quale entità per riporre nuove ambizioni, progetti e stimoli all’anno che verrà, loro con quest’ultimo sembrano esserci riusciti.