Placebo – Never Let Me Go

C’era bisogno di un nuovo album dei Placebo? La risposta è assolutamente sì perché i principi dell’alt-rock britannico ovvero il cantante e polistrumentista Brian Molko e il fedele collega musicista Stefan Olsdal – il 2015 segna la defezione del batterista Steve Forrest – mancavano davvero come l’aria. L’ultimo disco “Loud Like Love” del gruppo, attivo dal 1994, risale al 2013. Una pausa infinita che fortunatamente è terminata il 25 marzo giorno in cui il duo Molko-Olsdal ha pubblicato il nuovo lavoro intitolato “Never Let Me Go”.

I Placebo ne hanno fatte di cose incredibili in questi ultimi venticinque anni. Molko è stato uno dei rappresentanti della fluidità di genere nel mainstream degli anni ’90, ha creato un universo estetico oscuro e audace, come la loro musica, discutendo talvolta argomenti spinosi che all’interno del cultura alt/rock non erano ancora stati toccati. Impossibile non nominare due album iconici della rock band pubblicati rispettivamente nel 1998 e nel 2003“Without You I’m Nothing” e “Sleeping With Ghosts”.

È curioso ma i pezzi di questo ottavo progetto in realtà erano iniziati a germogliare durante il tour mondiale per il ventesimo anniversario del gruppo. Dal punto di vista del sound all’ascoltatore non sfuggirà il fatto che fruendo attentamente “Never Let Me Go” ci siano riferimenti ai Placebo del passato. 

La copertina che è stata rivelata attraverso il profilo ufficiale Instagram della band mostra una spiaggia rocciosa costellata da coloratissimi vetri marini che non sono nient’altro che frammenti di spazzatura umana levigati dall’oceano. Questa scelta è difatto collegata ad alcuni testi presenti nel disco – ad esempio in Try Better Next Time Molko canta con la sua voce inconfondibile: “Rinuncia, restituiscilo agli animali. Sono stati qui per primi”. 

Una riflessione tecnologica spunta nei brani Fantastic Planet e Silent Running. Tuttavia due delle canzoni più interessanti sono la magnetica Surrounded By Spies e la bellissima Beautiful James. Non manca il dolore e la disperazione Happy Birthday in the Sky, Twin Demons e Went Missing decisamente malinconica. Nel complesso i temi che emergono nelle tredici tracce sono plurimi dalla pandemia alle divisioni sociali, dalla sofferenza umana alla saturazione tecnologica sino all’imminente catastrofe ecologica citata prima. “Sono alcuni dei mostri di questa società moderna in cui regna la deificazione del capitalismo e della sorveglianza” ha affermato Molko ed ha aggiunto: “Spero di essere stato un po’ coraggioso con questo disco in modo che potesse ispirare coraggio negli altri. Potrebbe aiutarli a difendere ciò in cui credono. Questo è ciò che la musica ha fatto per me”.