alGot – Ripetizioni/Combinazioni

Non tagliare!

È un’indicazione rallystica quella che apre “Ripetizioni/Combinazioni“, primo EP dei romani alGot. Uno strumentale che parte a 100 all’ora su una serie di altopiani veloci e che si inerpica su tornanti stretti scanditi dalla tromba di Giulio Guidotti e dalla batteria indiavolata di Thomas Perrone.

Ritmi tosti, difficili da controllare, anche per i piloti più esperti. Prendiamo fiato. Rallentiamo. “Non corriamo più”, scandisce sempre Guidotti, passato dalla tromba al cantato in Remake, intimandoci tempi più compassati. Siamo a metà EP. Il giro di boa è rappresentato da una serie di angoli retti: con un titolo programmatico, Non è il mio genere/Ascolto un po’ di tutto è un “finto strumentale”, che inizia tecnicissimo e chiude “caciarone” e alt-rock. In perfetta simmetria segue la verbosa Resina, primo singolo estratto dall’album. Echi “clementiani” (nel senso di Emidio), in un sali e scendi ritmicamente vertiginoso. Ultime curve ed ultimo brano con un dubbio: Groviglio ci farà cappottare dalla scogliera?

Perché se, da un lato, la tecnica degli alGot è fuori discussione, dall’altro è la capacità di tirar fuori melodie accessibili, seppur non scontate, che potrebbe permettere agli alGot di emergere nel panorama alternativo. Da questo punto di vista la citata Non è il mio genere/Ascolto un po’ di tutto si presenta come “brano-manifesto” per il futuro: capacità tecnica math e cazzimma rock.

Se aggiungiamo testi ironici e mai scontati, gli ingredienti per costruire qualcosa di davvero interessante ci sono tutti. Non resta che attendere la prossima tappa.