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“Go”, il magico esordio solista di Jónsi

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Che belle le prime giornate primaverili, il sole che ti scalda leggermente dal torpore invernale, i pomeriggi si allungano, i cappotti vengono riposti negli armadi e si è tutti più felici, certo come no. Beh, forse nel 2010 si, tra le attese spasmodiche per l’Inter in champions league, concedetemi un momento di gloria, e le prove con il gruppo dell’epoca, ricordo una certa trepidazione tra gli addetti ai lavori per l’uscita di “Go”, tutti pronti ad accogliere l’album d’esordio di Jónsi, già proprio lui, l’indescrivibile voce dei Sigur Rós.

Solamente l’anno prima, Jónsi, rilasciò insieme ad Alex Somers, “Riceboy Sleeps”, il loro primo disco composto insieme, super pezzi strumentali, arrangiati egregiamente insieme al quartetto islandese Amiina e con la partecipazione del coro Kópavogsdætur. Con,“Go”, inizialmente l’idea era quella di comporre un disco prettamente strumentale, ma in fase di scrittura fu abbandonata, e mi vien da pensare, meno male, non perché disprezzi le parti ambient-orchestrali, anzi, ma sarebbe stata diciamo l’occasione per ascoltare nuovamente la voce ancestrale di Jónsi.

(c) Barnaby Roper

Abbagliante come il pezzo d’apertura Go Do, energico in Animal Arithmetic, fino a superare le vette più alte dei vulcani islandesi, in puro stile Sigur Rós, con Grown Till Tall. Come un geyser che esplode verso il cielo, l’album s’innalza sugli arrangiamenti vibranti del pianoforte di Nico Muhly, collaboratore tra l’altro di Björk, The National, Ólafur Arnalds per citarne alcuni, che pervade ogni canzone con una portata cinematografica, accompagnato da flauti e archi perfettamente incastrati in ogni singola traccia.

Probabilmente, per molti, potrebbe non essere stato un disco d’esordio per come lo ci si poteva immaginare, ma per me ha quasi rappresentato la perfezione. Ritengo ogni lavoro dei Sigur Rós sublime, soprattutto dopo averli visti dal vivo, esperienza che consiglio a chiunque, tuttavia “Go” ha conquistato un piccolo spazio dentro di me, ha superato tutto ciò che mi sarei aspettato e di conseguenza è entrato a far parte della schiera degli “intoccabili”. Ciò che lo contraddistingue, è l’enfasi della voce sempre in prima linea e l’accresciuto senso di struttura che ne deriva, così come l’equilibrio di scrittura, che sembra essere stato pensato profondamente in tutto.

Jónsi, è un genio della musica moderna e ha contribuito a regalarci, con i Sigur Rós, veri e propri capolavori emotivi, e “Go” è assolutamente un disco che tutti dovrebbero ascoltare almeno una volta nella vita. 

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