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Red Hot Chili Peppers – Unlimited Love

2022 - Warner Bros.
rock

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Tracklist

1. Black Summer
2. Here Ever After
3. Aquatic Mouth Dance
4. Not The One
5. Poster Child
6. The Great Apes
7. It's Only Natural
8. She's a Lover
9. These Are The Ways
10. Whatchu Thinkin'
11. Bastards Of Light
12. White Braids & Pillow Chairs
13. One Way Traffic
14. Veronica
15. Let 'Em Cry
16. The Heavy Wing
17. Tangelo


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Ci siamo. Che cosa si inventeranno i detrattori ora che John Frusciante è rientrato nel gruppo? Annoterei, a puro scopo esegetico ricreativo, le lamentele riguardanti il nuovo album della band californiana, questo dopo aver letto di qualcuno che protestava per il fatto che il disco contenesse così tante tracce, troppe, secondo alcuni.

Ci ho ripensato quasi subito perché, in qualche modo, i Red Hot Chili Peppers esercitano, ogni volta che esce un loro album, ovvero ad ogni lustro, una forza rinvigorente: le strofe di Kiedis, surreali e a volte criptiche, rinvigoriscono dagli oppiacei largamente distribuiti da buona parte dell’industria indipendente; è quel timbro malinconico e senza scampo, antropologicamente orientato ad una Los Angeles crepuscolare, che si amalgama con la comunicazione decennale sintonica ed embricata di Flea e Frusciante, due amici che si incontrano di nuovo dopo quindici anni. Quindi la formula è collaudata su di un autostrada dove si viaggia pensierosi ma rilassati, con la mente bene a fuoco e pronti all’imprevisto.

In “Unlimited Love”la sensazione iniziale è la ripresa di un discorso che tanti aspettavano, il rientro di John rimette le cose al loro posto ma, se la spiegazione fosse così semplice, quest’album non volerebbe così in alto, infatti, i pezzi di “Unlimited Love”racchiudono infiniti panorami e influenze, stili indie pop, jazz, funk e hard rock entrano in un contesto di pezzi nuovi, nel senso che l’assolo di Flea in One Way Street poteva esistere solo qui, non ha nulla a che fare con i lavori precedenti.

Facciamo un passo indietro: cinque anni fa usciva l’ultimo lavoro con il chitarrista Josh Klinghoffer che non fu apprezzato, almeno non quanto avrebbe dovuto. Josh portava il gruppo in una dimensione nuova, gli permetteva di raggiungere luoghi inesplorati e gli concedeva di non stancarsi, di non appesantirsi; ora, con il ritorno di Frusciante è come se gli elementi fossero tornati al loro posto, più potenti di prima, non parlo di aggressività, parlo di creatività e di ispirazione, credo che la, a mio avviso, quasi perfezione di “Unlimited Love” sia frutto del loro cammino precedente come qualcosa di maturato in sordina nel corso del tempo.

Unlimited Love” racchiude i quattro eterni discoli in un luogo in cui suonano e cantano come se avessero davanti mille anni di tempo e quello che permea è un sincero rispetto per le canzoni e per la rivolta culturale, di qualsiasi natura si tratti, basta che arrivi dallo spirito. I Red Hot Chili Peppers infatti, qualsiasi tipo di album facciano e con qualunque chitarrista decidano di lavorare, camminano sempre con a lato il “sacro”, quella cornucopia che rende possibile all’arte il suo “venire fuori” e all’uomo di farsi mediatore tra un indicibile altro lato delle cose e noi.

Un elemento spirituale che manca nel panorama attuale, perché quello che in molti non comprendono è che non basta suonare e scrivere canzoni spremendosi le meningi per tirar fuori qualcosa di valido, quel qualcosa di valido devi lasciarlo uscire. Perché certe cose non si inventano, semplicemente nascono.

Tutto ciò in 17 pezzi che fanno saltare su dalla sedia. Alti, altissimi livelli.

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