Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Eric Cheneaux – Say Laura

2022 - Constellation Records
post-rock / experimental

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Hello, How? and Hey
2. Your New Rhythm
3. Say Laura
4. There They Were
5. Hold the Line


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Il franco-svizzero-canadese Eric Cheneaux vanta una ultra trentennale carriera musicale che lo ha visto frequentare scene disparate: dal punk, al jazz, all’avanguardia. Una carriera dedicata all’innovazione, alla ricerca artistica costante e tanto basti per farsi un’idea dell’autore di “Say Laura”, la sua settima prova solista. Un lavoro crepuscolare, contraddistinto da un cantato caldo e sommesso in falsetto e una superficie sonora composta di poche cose. La chitarra di Cheneaux, rigorosamente acustica o elettrica non amplificata, ma spesso distorta e trattata; il piano elettrico Wurlitzer del suo unico accompagnatore, Ryan Driver; un’armonica a doppia ancia; elettroniche varie.

Cheneaux è un cantautore che pesca dal folk e da certa psichedelia anni ’70 alla John Martyn e Robert Wyatt. Le sue melodie sono a volte fluide (Hold The Line), a volte circolari (There They Were), a volte ripetitive (Say Laura). Ma lasciano sempre molto spazio ai commenti strumentali, minimali e stranianti, con tempi lunghi: 5 tracce per 48 minuti. Commenti in cui non vi è nessuno spazio per virtuosismi, ma c’è molto spazio per svariare nei generi e nelle influenze, fino a creare qualcosa di unico. Ci troviamo qui nella tradizione più antica del post-rock alla Talk Talk, rivisitato da qualcuno che sa molto di jazz e conosce l’improvvisazione. Parafrasando qualcuno più bravo di me, non ci sono parole adatte per descrivere il risultato finale che si ascolta in “Say Laura”.

“La musica non è l’arte più importante ma è quella con la capacità maggiore di astrazione. C’è una parte allucinatoria nella musica che non si può comprendere.” Sono parole di Cheneaux che ci aiutano a comprendere che non si può comprendere, ammesso che ciò voglia dire qualcosa. In altri termini, non serve comprendere da dove venga e dove vada la sua musica. E perché possa stregare, come fa.

Questa è musica che sorprende ad ogni nuovo ascolto, malgrado l’apparente minimalismo sonoro. Musica che ti succhia dentro, che impone un ascolto attento, non distratto. È musica delicata che si offende persino se le aggiungo il rumore della tastiera del mio laptop, mentre scrivo queste righe. Al contempo, non è musica impegnativa: si lascia ascoltare facilmente. E mentre si presenta come uno sforzo intellettuale per pochi iniziati, in realtà potrebbe essere “capita” da tutti. Se solo fossimo capaci di distrarci da tutto il rumore che lasciamo inopinatamente entrare nelle nostre vite. E che, improvvisamente, grazie a Cheneaux, si rivela superfluo, distraente da ciò che solo conta: “La verità, l’unica verità è che adoro suonare. Suonare deve essere un piacere, deve portare felicità, deve essere una festa”.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni