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Hidden Tracks

Hidden Tracks #17: Ghost Horse, T. Gowdy, The Dreaded Laramie, Baby Got Back Talk

Hidden Tracks 12

Quanti brani ogni giorno, ogni settimana, ogni mese vengono pubblicati, ascoltati distrattamente e poi finiscono sepolti sotto un mare di altre uscite, a sgomitare per emergere e troppe volte divorati da pesci più grossi e più importanti? Questa è una delle tante domande esistenziali che ci poniamo ogni giorno in redazione, e a cui dopo alcuni tentennamenti e tentativi falliti abbiamo cercato di formulare una risposta.

Hidden Tracks vi accompagnerà periodicamente con i nostri brevi consigli riguardanti alcuni brani pubblicati in queste settimane e che riteniamo interessanti. Progetti da tenere d’occhio, di cui forse sentirete parlare nei prossimi tempi, provenienti in tutti i casi da quell’universo sommerso che più ci sta a cuore e che pensiamo sia giusto e stimolante seguire dal principio. In poche parole, la musica di cui non tutti parlano.

Ghost Horse – Idea

(c) Valentina Tomassini

Il jazz per noi è un approccio, non è né un genere specifico né uno stile. Ci interessa mettere in dialogo fra loro linguaggi e culture musicali differenti, lasciando ampio spazio al rischio e all’imprevedibilità.” E io a questo punto sono già convinto, perché il jazz dovrebbe essere questo e questo soltanto. Ghost Horse è un collettivo, espansione del trio Hobby Horse, che porta il numero di componenti a sei, e gli strumenti coinvolti sono tanti, dal sassofono al flicorno, dalla chitarra baritona alla tuba e via così. Quello che si sente in Idea è espressione a pieni polmoni, arrembaggio ritmico, melodie che si intarsiano, pensiero e direzione, pesantezza, urgenza e leggiadria che in quattro minuti rendono tangibile quello che pensa la band del jazz. A giugno Hora Records pubblicherà il disco “Il bene comune“. Vale la pena aspettarlo.

T. Gowdy – Déneigeuse

(c) Stacy Lee

Constellation Records non smette di scandagliare le frange artistiche della propria terra natale, ovvero il Canada. Quest’anno ha già pubblicato un album/debutto formidabile, quello di Kee Avil, e con T. Gowdy continua a tirare fuori dal cilindro arte con la A maiuscola. Quello del produttore canadese non è un debutto, anzi, trattasi di un ritorno. Déneigeuse, il primo singolo estratto dal nuovo disco “Miracles, in uscita a giugno, è elettronica percussiva e liquida che sfalda la concezione di solo suono e sfora nell’arte visiva, completandosi grazie alle immagine liquide e straordinarie del video.

The Dreaded Laramie – Where Do The Hardcore Kids Go?

Photo: Maris Souza

Devo ammettere che è stato il titolo Where Do The Hardcore Kids Go? ad attirarmi, ma a volte basta per vederci giusto. Così è stato. The Dreaded Laramie, definiti “indie rock power pop femmecore”, sono esattamente questo. Le chitarre bombastiche che fanno rumore anche quando stanno “ferme” sono il nodo da cui parte il resto, e picchiano secco, si sparano assoli scintillanti su cui aleggia la voce delicata di MC Cunningham, ed è tutto bello. Pure il video, che è spassoso, cosa non da poco. Il loro EP “Everything A Girl Could Ask” uscirà a maggio per Wiretap Records, Sell The Heart Records ed Engineer Records.

Baby Got Back Talk – Back To Before

Ho un debole per il pop-punk, quindi i Baby Got Back Talk mi hanno subito catturato, ancor prima di ascoltarli (‘sto mese va così), ma poi faccio partire il video di Back To Before e…cazzo…pop-punk con il violino? A posto così, vostro onore. Ritornellone catchy, ritmo spedito che si spezza e quel violino che infilza tutto. Null’altro da aggiungere.

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