A Wilhelm Scream – Lose Your Delusion

Ebbene sì, a volte ritornano! È una sorpresa per tutti gli amanti dell’hardcore melodico. Così si potrebbe dire degli A Wilhelm Scream, che dopo ben nove anni dal precedente “Partycrasher”, trascorsi tra l’altro in tour, escono allo scoperto finalmente con un nuovo album intitolato “Lose Your Delusion” e uscito il 14 aprile scorso su Creator-Destructor Records.

Al primo ascolto potrebbe assomigliare al disco più melodico della loro carriera, “Ruiner” del 2005, mentre ci si accorge con più ascolti che quest’ultimo è di gran lunga quello più sperimentale, sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista dei testi. Infatti sembrerebbe strano per questa band, ma in “Lose Your Delusion” è tutto molto più brillante e creativo, pur mantenendo sempre il carattere giocoso e scherzoso della band, che tocca anche note di sentimentalismo, quasi a voler comunicare un senso di maturità maggiore. Non lo possiamo apostrofare come il disco più tecnico degli A Wilhelm Scream, ma i fan potranno ritrovare una band che si spinge sempre al limite dei confini del Punk Rock.

I ragazzi del Massachusetts in questo decennio hanno incrociato stili diversi ed è lo stesso chitarrista e cantante Trevor Reilly che lo nomina in maggior misura il lavoro più sincero, aggiungendo inoltre che è sì il quinto album ma è come se fosse il primo, in quanto entrambi hanno ancora molto altro da dire e molta energia ancora da distribuire nel mondo. Anche per loro come tante band nel 2022 la parola che li rispecchia è cambiamento.

Infatti, dopo un decennio senza nuove registrazioni e in un mondo in continuo mutamento, le cose alla lunga devono inevitabilmente cambiare. Tutto questo però non è un processo rapido, può essere lenta erosione o una costruzione mattone dopo mattone. Jason Milbank, ex-Senses Fail, sostituisce alla chitarra il più longevo Mike Supina, mentre il nuovo album viene registrato e prodotto completamente nel nuovissimo studio, costruito su misura dal chitarrista e cantante Trevor Reilly/James Whitten: ora più che mai la band è vicina alla propria musica, sia fisicamente che concettualmente. Ma andiamo al sodo..

La traccia che apre il disco, Acushnet Avenue At Night, inizia con il carattere dell’ansia e depressione, che sfocerà poi maggiormente nel singolo principale Be One To No One, con gli occhi di chi cammina per strada pensando se l’ultima decisione presa fosse quella giusta. In Be One To No One si scatenano le abilità del batterista Nicholas Pasquale Angelini, vera e pura canzone punk che prende di mira l’ansia, la paura e accompagna l’ascoltatore verso il superamento della depressione. È proprio il cantante Nuno Pereira che avvisa: “questa canzone è come la maggior parte dei viaggi, non può essere pienamente apprezzata finché non arrivi alla fine”.

Il secondo singolo Gimmetheshakes, di stampo pop e più ottimista, senza tralasciare le caratteristiche della band, è costituito dal gioco di cori del cantante Pereira e da Reilly creando vere e proprie armonie. …And Big Nasty Was Its Name-O e Apocalypse Porn, frenetici rompicapi, sono le due canzoni di vena Hc, suonano come i grandi del genere come Propagandhi e Comeback Kid, distanti dalle altre tracce, ma cariche di citazioni oltre i riff accattivanti che appassioneranno i fan. Mentre Figure Eights In My Head, a mio avviso è quella più particolare, inaspettata e bizzarra. 

Insomma, un disco che scorre sempre sul filo del rasoio dell’abilità tecnica e dell’innovazione dell’hardcore melodico. All’apparenza un disco scanzonato ma che se ascoltato attentamente dall’inizio alla fine, come dice il nostro buon Pereira, offre molto di più. É un disco resistente, come anche lo sono stati i nove anni di distanza dal precedente. Un lavoro che, se ben approfondito, rispecchia a pieno il sound classico degli A Wilhelm Scream, che faranno scoprire quanto amore c’è in questo mondo e quanto amore ci sia in tutto “Lose Your Delusion”.

Godetevelo, prosperate e soprattutto non mollate mai.