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Sonic Youth – In/Out/In

2022 - Three Lobed
noise rock / alt rock

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Tracklist

1. Basement Contender
2. In & Out
3. Machine
4. Social Static
5. Out & In


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Gli ultimi lavori di inediti i Sonic Youth li hanno pubblicati nel 2009. Risalgono infatti a tredici anni fa l’EP “Sensational Fix” e il non indimenticabile “The Eternal”. Dopo soli due anni i pionieri del rock alternativo di provenienza statunitense si sono sciolti, contestualmente alla fine del matrimonio tra Thurston Moore e Kim Gordon. Tuttavia, l’apparato produttivo della band newyorkese non ha mai chiuso gli archivi, tirando fuori diverse antologie e una serie sterminata di live.

Tramite Three Lobed, etichetta che in diverse occasioni ha collaborato con i singoli membri, esce quindi “In/Out/In”. E’ una raccolta di inediti suonati e registrati tra il 2000 e il 2010, quindi innanzitutto è bene focalizzarsi sul momento storico. Siamo in piena era Geffen, con i Sonic che posseggono una loro etichetta discografica (Syr) e non subiscono le ansie provenienti dalla major, in questo caso la Universal. In quel periodo, piuttosto lungo, Ranaldo e soci sperimentano nuove sonorità, ma soprattutto registrano qualsiasi cosa passi dagli amplificatori, una sorta di visione profetica di ciò che sarebbe accaduto dopo dieci anni di accumulo seriale.

Si parte subito forte, con i quasi dieci minuti di Basement Contender, registrato nel 2008 in quella che fu la casa di Kim e Thurston a Northampton, nel Massachusetts. Un’intro dal sapore vagamente reediano ci accompagna pian piano, progressivamente, in distorsioni che poi si trasformano in psichedelia, solo accennata però: la cassa e qualche strappo ritmico accompagnano in modo dolce una serie di riff. In & Out (2010) è più minimale, le chitarre lasciano il posto a un dominante basso elettrico e ai rumori di fondo, con il lamento di Kim che detta la linea su come dovrà poi suonare, nella sua definitiva interezza, il pezzo in questione. L’unica eccezione alla lunghezza delle registrazioni è data da Machine, un pezzo venuto fuori dalle sessioni di “The Eternal” e che sembra una bozza definitiva per qualcosa che è in procinto di essere pubblicata. E’ un brano più quadrato, che sembra chiuso già nella sua (mai aperta) scatola di produzione.  

Gli oltre 11 minuti e mezzo di Social Static – risalente al 2000, quindi in piena epoca Jim O’Rourke – sono una vera e propria cavalcata, una trionfale noise-march che parte con il classico rumore fine a se stesso di marca Sonic Youth. Dopo pochi istanti di batteria, in sottofondo e quasi sussurrata, il rumore è totale. Più che ispirarsi ai Grateful Dead e ai Phish, come sbandierato da Moore e Ranaldo nel corso degli anni, in questo caso sembra di essere nello studio tedesco di Karlheinz Stockhausen. Di tutt’altro stampo è la conclusiva (e infinita) Out & In, anch’essa del 2000 e con lo zampino di Jim O’Rourke, laddove il rumore non è mai eccessivo e le chitarre dominano la scena. In chiusura c’è addirittura il tempo di accelerare i tempi e chiudere in volata. Quest’ultima, insieme a In & Out, non è un inedito vero e proprio, essendo inserita nel cofanetto “Not The Spaces You Know, But Between Them” del 2011. 

Con “In/Out/In” è chiaro l’intento di portare gli ascoltatori dei Sonic Youth, fan e non, dietro le quinte dei loro dischi, facendoli prendere parte a lunghe e intense jam sessions dalle quali sono nate le estrapolazioni, come le ha definite Lee Ranaldo. Un lavoro insolito, che incarna l’essere fuori dagli schemi di Moore e soci. L’unica nota negativa, metabolizzato lo scioglimento della band e tornati a galla diversi tra i più iconici concerti dei Sonic, è il fatto che non resta ancora molto materiale inedito da rispolverare, come recentemente ricordato da Steve Shelley

Godetevelo fino in fondo quindi, perché “In/Out/In” potrebbe essere davvero l’ultimo atto dell’epopea dei Sonic Youth.

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