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PUP – The Unraveling Of PUPTHEBAND

2022 - Little Dipper / Rise
punk / indie / alt-rock

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Tracklist

1. Four Chords
2. Totally Fine
3. Robot Writes a Love Song
4. Matilda
5. Relentless
6. Four Chords Pt. II: Five Chords
7. Waiting
8. Habits
9. Cutting Off The Corners
10. Grim Reaping
11. Four Chords Pt III: Diminishing Returns
12. PUPTHEBAND Inc. Is Filing For Bankruptcy


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La storia della musica alternativa o indie è piena di esempi di grandi band che si sono perse per strada. Fatte le dovute eccezioni, diventare grandi e famosi, spesso, si traduce in un inevitabile snaturamento di suoni e personalità. “The Unraveling of PUPTHEBAND” è, in qualche modo, la storia di un gruppo a un crocevia: fare il salto e modificare la propria attitudine o continuare a fare ciò che si è sempre fatto, cercando di “non mandare tutto a puttane prima di esser stati ripagati”.

L’ultimo album dei canadesi si immagina un’azienda fittizia, la PUPTHEBAND Inc., una ditta che sta cercando in tutti i modi di evitare la bancarotta. “The Unraveling“, da questo punto di vista, può essere letto come una sorta di concept-album. Tema: come sopravvivere alla propria band senza impazzire, senza svendersi e, soprattutto, senza morire di fame?

Chi conosce la storia dei nostri non può non ricordare il manifesto If this tour doesn’t kill you, I will o Familiar Patterns (So I spent a long time in the basement / Instead of rolling with the riff-raffs) entrambe datate 2016. Allora si parlava di band sull’orlo di una crisi di nervi e oggi, passati 6 anni, il tema è lo stesso ma in forma diversa. Allora si trattava di sopravvivere alla propria autodistruzione, oggi al centro delle preoccupazioni dei 4 canadesi vi sono le influenze esterne.

Dopo un “This Place Sucks Ass (2020) che ci aveva sostanzialmente presentato la solita forma “PUP”, “The Unraveling” prova a dare una svolta al suono dei ragazzi di Toronto. Forse complice la presenza di Peter Katis, produttore già di Interpol, The National e dei connazionali Japandroids, i PUP introducono strumenti inediti per il proprio sound: le tastiere synth-pop di Habits o il sax folle di PUPTHEBAND Inc. Is Filing For Bankruptcy. Da questo punto di vista, “The Unraveling” potrebbe essere uno spartiacque nella discografia di Stefan Babcock e soci, il primo album che prova ad andare oltre alla sola sguaiatezza punk.

Anche i testi ci mostrano una band che cerca di evolversi: Robots Writes a Love Song è la prima vera canzone d’amore della storia della band; Matilda, invece, è una commovente ode a una vecchia chitarra elettrica (con tanto di video strappalacrime). Ma, attenzione, i PUP sono sempre loro. Le chitarre veloci di Stefan Babcock e Steve Sladkowski ci sono, così come il basso melmoso di Nestor Chumak e la batteria clinica di Zack Mykula. Rimane, insomma, quell’atmosfera da sala prove che è il vero marchio di fabbrica della formazione canadese.

E poi l’ironia, qui caustica e critica nei confronti dello showbiz. In apertura di album, ci pensa Four Chords, una pseudo-ballad piano e voce, a stabilire il tono dell’album:“I play piano, I start learning last Thursday […] Show me four chords / It should be enough to make something that nobody wanted”. Una risposta alle corporate che piegano i gruppi alternativi?

Forse, ciò che sappiamo è che a questo melenso intro seguiranno molte chitarre e molto sferraglianti, tra cronache di ansie da tour (Relentless) e il rigetto del day job che ci distoglie dal rock & roll, che porterà all’inevitabile fallimento dell’azienda “PUP” (PUPTHEBAND Inc. Is Filing For Bankruptcy).

Cosa seguirà ora? La speranza è che diano una maggiore continuità ai suoni “extra-punk”, senza perdere l’attitudine da “fucked up” che li rende una scheggia impazzita nel ormai canonizzato mondo alternative. Non è il disco della maturità. Ma chissà se arriverà mai. In fondo, perché chiedere giudizio a un gruppo che vuole solo sprecare il potenziale?

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