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PLUHM – Canzoni di Buio e Luce

2022 - Subexotic Records
ambient

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Tracklist

1. Buio/fine
2. Loro ci sono sempre stati
3. Il tutto e il nulla
4. Tempeste, schiarite
5. Dentro di me c'è la pioggia
6. A piedi nudi nell'adolescenza
7. Sacrale, memoria
8. 1985
9. Luce/Inizio


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A distanza di pochi mesi, PLUHM esce il 29 aprile (giorno, non a caso, del suo compleanno) con il terzo album, “Canzoni di buio e luce”, per la label Subexotic Records. A differenza di “Ambienti e rovine”, il cui sguardo era orientato alla condizione degli oceani,  “Canzoni di buio e luce” volge lo sguardo all’indentro e all’interno. Per Lucio Leonardi è un momento di profonda introspezione, come lui stesso dichiara “L’album parla della mia vita, e della vita di ognuno di noi, dal buio (fine) alla luce (inizio), guardando indietro come un lungo ricordo in punto di morte. Vorrei che il pubblico si immergesse completamente nelle trame sonore in modo che diventasse la propria colonna sonora”. 

Il personale che diventa, riuscendoci benissimo, concetto universale. Per questo motivo sono molto legata alla produzione artistica di PLUHM. Musicalmente la formazione da pianista classico di Leonardi è evidente, ma lui non si accontenta e sporca le melodie con ambient drone creando delle texture malinconiche, aggraziate ed intime. “Canzoni di buio e luce” si compone di 9 tracce che ricostruiscono un viaggio a ritroso. Potremmo “leggere” l’album sia come, appunto, un ricordo lungo in punto di morte, ma anche come l’uscita, lenta e graduale ma non per questo indolore, da un momento buio e di profondo cambiamento. Immaginiamo che “Canzoni di buio e luce” sia un corpo unico, nel quale sono appuntati passaggi, paesaggi e attori fondamentali di un’intera vita. 

Buio/Fine è la consapevolezza della fine, del momento nel quale la sola cosa da fare è lasciar andare ogni tensione perché, in questa fase, c’è poco altro da fare. Ma nel buio iniziano gli interrogativi, i ricordi iniziano a lambire la mente e ci chiediamo chi ha accompagnato il nostro cammino. Loro ci sono sempre stati è uno dei possibili punti della situazione. Chi resta, alla fine di tutto? Cosa ci accompagna? Persone o assenze? Il tutto e il nulla è un gioco, anzi il gioco degli opposti per eccellenza. A volte il tutto è niente e il niente è tutto. L’uno definisce l’altro. 

Tempeste, schiarite descrive esattamente gli andamenti della vita. Ha enorme potenza cinematografica e il brano si conclude con un suggestivo drone. A volte ha un ritmo più serrato e cupo, altre sembra aprirsi lasciando respirare leggermente, per poi tornare a chiudersi. Dentro di me c’è la pioggia è a metà del percorso e descrive la matrice malinconica che sostiene l’intera struttura emotiva della persona. Se è possibile cambiarla? No, se piove non possiamo farci granché, possiamo confidare solo nelle schiarite in mezzo a due tempeste. A piedi nudi nell’adolescenza guarda all’età nella quale la personalità inizia a definirsi, timidamente, con dei morbidi fraseggi di pianoforte. A pensarci bene, a distanza di anni, l’adolescenza è un periodo al quale guardare e parlare con delicatezza.

Sacrale, memoria è cupa, densa come solo la memoria sa essere. Resto sempre incantata dai processi che la mente in atto quando deve rimuovere la memoria o quando invece intende celebrarla. Come tendiamo a rendere sacra la nostra percezione delle esperienze nel tempo, come il tempo ha plasmato il nostro senso delle esperienze dentro di noi. 1985 è un brano ricco da un punto di vista compositivo e non. Arrangiato per creare un effetto siderale, ma denso. Per generare, come tutto l’album del resto, il contrasto tra i pieni e vuoti che attraversano la nostra vita, fin dalla nascita. Luce/Inizio è un brano bellissimo. Semplicemente.

Potrei starne a descrivere l’effetto straniante del pianoforte che, in alcuni punti, crea una distorsione (possiamo trovarla anche in Buio/Fine) ma no. Dico solo che è bellissimo.

“Canzoni di buio e luce” fa bene ascoltarlo. Un album estremamente curato negli arrangiamenti, nella composizione e nella ricerca. E, non ultimo aggiungerei, nella restituzione di un’intimità così profonda e messa a nudo da risultare commovente.

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