SIGILLUM S – Coalescence Of Time: Other Conjectures On Future

Ancora un volta il concetto di tempo trova il suo spazio evolutivo in ciò che Eraldo Bernocchi è in grado di creare. Dopo lo spaventoso presente di SIMM ecco arrivare il futuro dipinto da SIGILLUM S assieme a Paolo L. Bandera e Bruno Dorella, in un costante dirimersi di nebbie post-industrial che man mano vanno a ricrearsi attorno a “Coalescence Of Time: Other Conjectures On Future”.

Ad Eraldo non interessa come l’album suoni, per Paolo è “alchimia post-apocalittica per il XXI Secolo” e Bruno vede tra i punti di forza di SIGILLUM S “un immaginario mutante di cui hanno il pieno controllo”. Queste realtà a se stanti sono la formula perfetta del cambiamento, una trasformazione perpetua, mai paga né immobile che forma la spina dorsale dell’album. La forza bruta delle percussioni di Dorella è un propulsore interstellare, la base concreta di un rave distopico cui attecchiscono rumori e sinusoidi, Bernocchi e Bandera come, per l’appunto, alchimisti cybertronici del futuro in cui siamo immersi, sono la fonte noise cui attingere a piene mani un fulgore elettrico le cui melodie si mascherano da mostri. Qui non ci sono singoli brani, ma un unico flusso di buio in cui luci artificiali balenano ad intermittenza illuminando meccanismi in funzione, muscoli di metallo pulsante, vite che si disgregano per poi ricombinarsi tramutate in altro.

Sembra di poggiare i piedi in un mondo tarkovskijiano, in cui le distopie e la paura del loro avvenire siano tangibili, come suono che si aggancia alle sinapsi portando ad isolarsi nella folla, una moltitudine di corpi robotici che danzano all’unisono persi nel nulla.