1. Helium
2. Hydrogen
3. Dust
4. Nebula
5. Distant Waves
6. Floating Clouds
7. All Of A Sudden
8. Forgotten Wind
Amo la musica ambient in quasi tutte le sue forme, la produco anche, cercando di dare il mio contributo ad un genere così affascinante quanto facilmente annoiante. Annoiante perché, se non sostenuto da una tecnica e da una ricerca del suono adeguata, ammantato magari da un concept potente, rischia di diventare banale, già sentito, passabile.
“Nebula” di Pulsar, al secolo Leonardo Pucci, fortunatamente sfugge dai facili stereotipi, anche se navigando in un mare già battuto da molti, anche senza un qualche concept originale (si parla di spazio, manco a dirlo), perché? Perché Leonardo ha una tecnica elegante e sopraffina nell’intersecare suoni, a volte di diversa natura (synth, sax, piano, drum machine), cesellandoli in costruzioni tanto avvolgenti quanto immediatamente emozionanti.
Un mare siderale di indubbio gusto e fascino, mai banale, mai stancante, mai annoiante, dove immergersi, magari chiudendo gli occhi, lasciandosi trasportare, magari sì, su quelle nebulose così lontane, attraverso un linguaggio che va dall’ambient puro, al drone, al neoclassico, al, addirittura, post-rock (la bellissima e seducente Floating Clouds).
Fatevi attraversare da questo spazio infinito.