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Dim Lights – Starspire

2022 - Avantgarde Music / Sideral
ambient

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Tracklist

1. Sunrise In The Urban Desert
2. Synthetic Hanging Gardens
3. Breathing Glass Towers
4. Frozen Dawn
5. Flowers Of Subterranean Summer


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Penombra, oscurità attenuata che concede visibilità sfumata e incerta. Dietro la “Starspire” dei Dim Lights c’è un compositore e produttore finlandese, il polistrumentista Ville Pallonen, meglio conosciuto nel mondo del metal estremo come V-Khaoz.

Dopo essersi affermato con diversi progetti black metal, Pallonen ha deciso (temporaneamente) di mettere da parte il metal e concentrarsi sulla pura musica elettronica. “Starspire” è l’album di debutto dei Dim Lights prodotto dall’etichetta Avantgarde Music in collaborazione con Sideral. Cinque tracce che si muovono con passi leggeri lungo corridoi di ambient e psybient, attraversando scalinate coordinate, costruite su un roster siderale. Un percorso veloce studiato per arrivare ad aprire la porta d’uscita sulla musica d’avanguardia. Pallonen dice: “Questo progetto non ha una storia effettiva, poiché esiste da molto nel mio subconscio. Per un tempo indefinito sono stato innamorato della musica elettronica. Eppure soltanto qualche anno fa le stelle sono state finalmente allineate, regalandomi la mentalità perfetta per generare qualcosa di reale (e surreale) dalla mia visione e dalle mie idee. Fin dall’inizio mi era chiaro che l’album sarebbe diventato un colonna sonora di una realtà distopica. I temi futuristici sono qualcosa che ho sempre voluto trasmettere attraverso l’arte”.

Sunrise In The Urban Desert è una fotografia, uno scatto dall’alto sulle ripetitive mattine di un cittadino abituato al deserto urbano. La luce stenta ad emergere, il cielo plumbeo minaccia pioggia. Siamo in sella alla nostra bici, percorriamo la solita strada prima di andare a lavoro. Lo scenario attorno a noi è del tutto irreale ma allo stesso tempo familiare. Il buio totale ha da poco abbandonato il volto delle verande open space di case in periferia avide di luce, quella luce che negli inverni scandinavi sembra voler sparire dalla faccia terra. Il freddo ci taglia le guance mentre un sound metallico e incalzante rafforza il battito del cuore. Dieci minuti di ascolto e la nostra destinazione è raggiunta. 

Synthetic Hanging Gardens che allietano i nostri pomeriggi. Chiudiamo gli occhi, sognando di essere in Oriente. Drop lievi e romantiche cadono sulla fontana marmorea di un giardino dalle sfaccettature sintetiche. Calpestiamo l’erba, anche a piedi nudi, ma non percepiamo connessione con la realtà che ci assorbe. Davvero è questo il posto in cui vogliamo invecchiare? Breathing Glass Towers alle nostre spalle. Un respiro profondo, finalmente è sera ed è ora di rientrare. Quando volgiamo lo sguardo verso le torri con le facciate di vetro che abbiamo lasciato e che rivedremo l’indomani, di lì a poche ore, sentiamo nei polmoni l’esigenza di respirare, di tirar fuori la pressione delle costrizioni umane, per immettere solo aria nuova, rigenerativa. La track è vicinissima allo stile di un brano ambient da meditazione ricercata. 

Frozen Dawn che filtra attraverso le fessure e si adagia sui nostri occhi ancora socchiusi. La percezione del gelo dell’alba che si impatta sulle membra si tramuta in un brano di memoria uditiva. Poco più di 9 minuti per una struggle track dalle sfumature malinconiche. 

Melodie irreali e avveniristiche compongono, mattone dopo mattone, la casa dei Dim Lights. Stile splenico e grande lavoro di ricerca sono le fibre di pareti in vetro trasparente, dalle quali traspare una penombra accecante. La produzione elettronica della band finlandese sembra voler convivere, all’interno di “Starspire”, con un ragazzetto innamorato del cyberpunk anni ’80, abbonato ad un circolo ricreativo di cultura videoludica.

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