Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Aaron Turner – To Speak

2022 - Trost Records
sperimentale

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Firelight
2. To Speak
3. Granny’s Pendalogue
4. An Unpleasant Gravity
5. Wingehaven Decension
6. Brittle Expectancy
7. A Deep And Instant Regret 


Web

Sito Ufficiale
Facebook

“To Speak” è la terza prova solista per il leggendario Aaron Turner artista poliedrico e avanguardista, nonché frontman dei venerati ISIS e più di recente degli Old Man Gloom e dei Sumac; si potrebbe anche azzardare a dire che è grazie alla sua creatività se oggi conosciamo il post metal come genere musicale.

Vorrei partire dall’artwork per descrivere questo disco, si tratta di un’immagine astratta, un ammasso esplosivo di linee e macchie, sembra pensato da un Kandinsky vinto dalla schizofrenia ma con una palette cromatica da propaganda sovietica di inizio novecento; a conferma della poliedricità dell’artista, anche questa copertina è opera sua.

Come suggerito dalla componente visuale, “To Speak” è un disco completamente astratto, con pochissimi elementi della musica che siamo abituati a consumare. Ci sono alcuni sprazzi di ritmica, qualche accenno di melodia, quasi totale assenza di armonia. Solamente due fonti sonore principali, la chitarra e le tape, decorate da svariati effetti ed originali modalità di approccio allo strumento. Il fine non è definire un brano ma esplorare le potenzialità ancora nascoste nel connubio tra artista e il proprio strumento, in questo caso appunto la chitarra, utilizzata in alcuni momenti come suono continuo di impronta drone, in altri momenti è sfiorata leggermente, in altri ancora graffiata, alcune note escono dallo strumento ma sono subito disintegrate dagli effetti e fagocitate dal crepitio analogico dei nastri delle cassette.

L’approccio mistico di questo disco è molto marcato, all’ascolto le sette tracce emanano un senso di equilibrio cosmico nel loro contingente manifestarsi. Non a caso “To Speak” è frutto di improvvisazioni, Tuner è entrato in studio senza avere niente di preparato, tutto è esistito nel momento della registrazione, non prima. Il titolo del disco si riferisce probabilmente proprio a questo approccio, ad una ricerca di un nuovo modo di comunicare, un modo di fare musica che va oltre il linguaggio musicale canonico, un nuovo modo di trasmettere qualcosa di ineffabile che sta già nell’anima da sempre.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni