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Francesco Di Bella – Play With Me

2022 - Black Candy Records
songwriting

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Tracklist

1. Avevo un progetto (feat. Paolo Benvegnù)
2. Rivelazione (feat. Marina Rei)
3. Non ho più tempo (feat. Sinedades)
4. Avere una vita davanti (feat. Riccardo Sinigallia)
5. L'attenzione (feat. Dario Sansone)
6. 'O Diavolo (feat. Pierpaolo Capovilla e Carmelo Pipitone)
7. Carcere (feat. Cesare Basile)
8. Rub-a-dub style (feat. Alessio Bondì)
9. Nuova Gianturco (feat. Lucio Leoni)
10. La costanza (feat. Ginevra Di Marco)
11. Introdub (feat. Rodrigo D'Erasmo)
12. Turnamme a casa (feat. Joe Lally e Marco Parente)


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Raccontare un’antologia è sempre difficile. Le prime domande che si pone il recensore di solito sono “i brani sono riarrangiati?”, “ci sono collaborazioni?”, fino al più classico “sì ma, alla fine, com’è sto disco?”. I pensieri che affollano la mente di chi ascolta, inoltre, non si diradano al primo ascolto, permanendo l’incertezza sul fatto che ne valesse davvero la pena pubblicare l’album.

Spoiler alert: non è così per “Play With Me” di Francesco Di Bella. Il singer napoletano, impegnato con i concerti per il venticinquesimo anno di carriera dei 24 Grana (qui la nostra recensione di “A Raccolta”, con annessa intervista), irrompe nel bel mezzo dei festeggiamenti con il suo personalissimo best of. Dodici brani, accuratamente scelti tra il suo repertorio da solista e quello in gruppo, formano un delicato album di ricordi nel frattempo aggiornati e suonati con piglio decisamente diverso.

Altrettante le collaborazioni, anch’esse attentamente selezionate – tra artisti nostrani e internazionali – in base alle caratteristiche del singolo brano e al nuovo taglio che Francesco ha voluto donargli. La dolce commistione tra elettrica e acustica fa da sfondo a Avevo un progetto, nella quale svetta subito la presenza di Paolo Benvegnù, laddove nelle pause dal canto, chiudendo gli occhi, sembra davvero di sorvolare un’isola deserta, il nido di paglia sopra al mare narrato nel pezzo.

A Marina Rei tocca invece la difficile prova del cantato in napoletano, ma bisogna annotare che Rivelazione non è solo il titolo del brano. La scelta di farsi affiancare dai Sinedades in Non ho più tempo può sembrare azzardata: le sonorità originali sono state infatti rivoltate come un calzino, donando al pezzo quel minimalismo che si intreccia allo stile delicatamente latineggiante proposto, già da diversi anni, dalla band fondata da Erika Boschi.

Quando due songwriters si incontrano i risultati possono essere davvero di altissimo livello: è questo il caso di Avere una vita davanti, dove l’impostazione acustica che Francesco ha deciso di dare al brano – ma in generale al disco – trova l’intervento del canto etereo di Riccardo Sinigallia. E a proposito di cantautori, Dario Sansone (Foja), più contiguo al percorso artistico di Di Bella, interviene in L’attenzione, un pezzo rivisto in chiara veste dylaniana, compresi gli intermezzi di armonica.

Sospesi tra sacro e profano, un’atmosfera folk di promanazione celtica accompagna nel suo incedere ‘O diavolo, laddove è difficile immaginare una collaborazione diversa rispetto a Pierpaolo Capovilla e Carmelo Pipitone. La nenia del detenuto, narrata in Carcere, trova ancora una volta un featuring centrato in Cesare Basile, uno di quelli che andrebbe ascoltato e considerato in maniera decisamente superiore. Restando geograficamente in Sicilia, in Rub-a-dub style Francesco si affida al tono crepuscolare di Alessio Bondì.

Il classico del repertorio self made Nuova Gianturco presenta l’interessante contrappunto vocale di Lucio Leoni, che già aveva collaborato con Di Bella in Dedica, brano inserito nel suo “Dove sei, pt. 1”. Altro graditissimo regalo, dal punto di vista delle collaborazioni, è la presenza in La costanza di Ginevra Di Marco, veterana del panorama indipendente italiano che si esprime attraverso art-rock, folk, elettronica e world music.

Il botto, tuttavia, arriva quasi in fondo: Introdub, con il duetto tra chitarra acustica e violino suonato da Rodrigo D’Erasmo, è una perla, decisamente il vertice espressivo dell’intera raccolta. Una raccolta che ci regala le ultime emozioni con Turnamme a casa, riferita ovviamente a Napoli, nella quale un sorridente Marco Parente, padrone di casa, ci stringe la mano e ci presenta un amico inaspettato ma incredibilmente gradito: quel Joe Lally – chitarrista e bassista dei Fugazi – che oltre dieci anni fa ebbe modo di collaborare alle registrazioni (tenute negli Stati Uniti) di “La stessa barca”.

Volendo usare un solo aggettivo per descrivere “Play With Me” (ma ce ne sarebbero tanti), quell’aggettivo è prezioso. È una piccola opera d’arte da tenere in casa, acquistandone una copia in vinile, cd, cassetta, non ha importanza: l’importante è possedere questo disco, ammirarne l’artwork, aprirlo, suonarlo, leggere i testi e contemporaneamente i nomi degli artisti che duettano con lui. Ciò non solo dà la misura di quanto Di Bella sia diventato grande nel tempo, ma anche della sua trasversalità artistica, intesa in termini musicali, personali e generazionali.

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