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Grey Daze – The Phoenix

2022 - Loma Vista Recordings
grunge

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Tracklist

1. Saturation (Strange Love)
2. Starting To Fly
3. Be Your Man
4. Holding You (feat. Dave Navarro)
5. Hole (feat. Lily e Lila Bennington)
6. Drag
7. Believe Me (feat. Richard Patrick)
8. Anything, Anything
9. Spin
10. Wake Me

 


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“The Phoenix” è il nuovo disco di elaborazione e rielaborazione dei Grey Daze. La band ha riarrangiato e raccolto dieci brani tratti dai loro lavori precedenti per rendere omaggio, ancora una volta, al noto (e a tratti odiato) componente Chester Bennington dando nuova veste sonora ai suoi testi struggenti. Pur essendosi prefissata l’obiettivo di fare un disco molto più violento rispetto ai precedenti, la sostituzione del rude grunge con suoni più moderni, vicini al nu metal e al pop rock fa apparire “The Phoenix” morbido e meno d’impatto. La voce pulita di Chester aiuta questo processo che separa il gruppo, nel bene e nel male, dalla primordialità e dalla rozzezza che lo contraddistingueva ai suoi esordi negli anni ’90. Si tratta di una prosecuzione di “Amends, uscito nel 2020, ma a differenza di quest’ultimo si presenta meno sperimentale ed eclettico.

Non ci sono pezzi che spiccano rispetto ad altri. “The Phoenix” è un disco emotivamente coinvolgente, ma allo stesso tempo piatto e monotono a livello sonoro. Le tracce non si discostano troppo l’una dall’altra, propongono gli stessi elementi e strutture molto simili. Il brano che più di tutti fa perdere dinamismo all’album è Be Your Man: dopo le potenti Saturation (Strange Love) e Starting To Fly, si percepisce un leggero rallentamento. Si recupera con le canzoni successive in mezzo alle quali spiccano le collaborazioni con Dave Navarro e Richard Patrick. Non da meno è Hole: si apre con le tenere voci delle figlie del defunto cantante, Lily e Lila Bennington, che regalano una componente innovativa e inaspettata all’album. Un’altra leggera digressione si ha grazie al brano Anything, Anything che, già riarrangiato per la colonna sonora di Dark Nights: Death Metal, dà energia al disco tramite un leggero tocco pop punk.

“Amends” e “The Phoenix” sono più vicini a “Meteora” che ai primi lavori dei Grey Daze stessi. Quello che doveva essere un omaggio all’amico suicida, diventa uno scimmiottamento del suo progetto principale. Con il passare del tempo è fisiologicamente necessario per una band spostarsi da un ambiente musicale all’altro, ma nel caso del gruppo nato a Phoenix, c’è un completo sradicamento dalle proprie origini musicali. Sarà difficile per i suoi componenti scrollarsi di dosso l’ombra del divo e staccarsi dalle commemorazioni.

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