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Yann Tiersen – 11 5 18 2 5 18

2022 - Mute
elettronica / sperimentale / ambient

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Tracklist

1. 11 5 18 2 5 18
2. 11 5 18 1 12. 12 15 3 8
3. 1 18. 13 1 14 5 18. 11 15 26 8
4. 16 1 12 5 19 20 9 14 5
5. 3 8 1 16 20 5 18.14 9 14 5 20 5 5 14
6. 11 5 18 12 1 14 14
7. 11 5 18. 25 5 7 21
8. 16 15 21 12 12. 2 15 10 5 18
9. 13 1 18 25 ( 6 5 1 20. 17 21 9 14 17 21 9 19 )


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Tra i più Yann Tiersen è conosciuto principalmente per aver composto la colonna sonora de “Il Favoloso Mondo di Amelie”. Questo ha causato a mio avviso un’errata considerazione dell’ artista francese, confinato stilisticamente nel mondo delle colonne sonore. In realtà Yann Tiersen è un artista molto versatile, dedito alla sperimentazione, musicista a tutto tondo e con una preponderante vena rock.

Già con “Dust Lane”, nel 2010, il lavoro successivo a “Les Retrouvailles”, la sua ultima testimonianza cinefrancese, è possibile notare nuovi elementi che lo allontanano dai canonici arrangiamenti cinematografici, seppur sempre presenti. Aperture atmosferiche, crescendo, momenti quasi noise, fanno capolino nei suoi brani in maniera sempre più corposa. fino ad arrivare a quest’ultimo lavoro, “11 5 18 2 5 18” che rappresenta forse l’apice del suo nuovo percorso. Ascoltando “11 5 18 2 5 18” si evince difatti la maturità del compositore e polistrumentista francese, la sua consapevolezza nel saper maneggiare un genere che già dagli inizi della sua carriera era evidentemente parte del suo background musicale.

“11 5 18 2 5 18” consta di nove brani nati in maniera quasi improvvisata da sample del suo precedente album “Kerber” che stava rielaborando per il Superbooth, la fiera della tecnologia musicale di Berlino. L’intro del primo brano, la title track, sembra portarci all’interno di una delle tante installazioni musicate da Brian Eno, un muro di cristalli che si disgrega e ci regala uno sviluppo che se avesse l’ipnotico cantato di Pen, sarebbe a tutti gli effetti un brano degli Archive. La seconda traccia, 11 5 18 1 12. 12 15 3 18 si basa su un giro armonico che mi ha fatto viaggiare di fantasia, gran pregio per un brano musicale. Mi ha fatto immaginare una seminale On The Run (Pink Floyd) sviluppata per un rave party, potere della musica.

Nel terzo brano i richiami al mondò Kraftwerk sono fin troppo evidenti e cosi via per tutto il prosieguo del disco, dove ci sembrerà di ritrovarci faccia a faccia con Daft Punk, Tangerine Dream e altri artisti della sfera elettronica pop e sperimentale. Citazione a parte per la conclusiva 13 1 18 25 (6 5 1 20. 17 21 9 14 17 21 9 19) , unico brano cantato di “11 5 18 2 5 18”, con il supporto della moglie Emilie Tiersen, in arte Quinquis.

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