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Back In Time

“The Slider”, Marc Bolan e T. Rex non erano solo glam

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Non ho ricordi particolari di questo disco registrato nel 1972 allo Château d’Hérouville, in Francia, nei pressi di Parigi (una location dove sono stati registrati album di un’era rock’n’roll fertilissima – quella, appunto, in cui solisti e gruppi come i T. Rex si trovano ad operare – come “Inner Words” di John McLaughlin, “The Idiot” di Iggy Pop, “Low” di David Bowie, “Long Live Rock’n’Roll” dei Rainbow di Ritchie Blackmore. Elton John vi registrò dischi come “Honky Château” (1972), “Don’t Shoot Me I’m Only the Piano Player” (1973), “Goodbye Yellow Brick Road” (1973), altri album vi furono realizzati da Rick Wakeman, Fleetwood Mac, Marvin Gaye, e via dicendo) e pubblicato dal gruppo inglese dei T. Rex il 21 di Luglio dello stesso anno, semplicemente perché non lo avevo mai ascoltato prima d’ora.

Qualche anno dopo la fine dell’era musicale cui appartengono i T. Rex (negli anni in cui il gruppo era attivo avevo una manciata di anni e non mi interessavano) ascoltai lungamente un loro doppio vinile antologico di cui non ricordo il titolo, un disco che ho molto amato. Certo, anche ascoltandolo oggi con molto ritardo, questo “The Slider“, capisci che la musica dei T. Rex andava ben oltre gli aspetti esteriori del loro look curato, colorato e vistoso che caratterizzava gli esponenti del glam rock, genere cui il gruppo londinese viene solitamente ascritto, e che i T. Rex sono stati un gruppo veramente seminale che ha influenzato miriadi di band, primi tra tutti gli The Smiths, The Who, Ramones, R.E.M., e tanti altri. Il gruppo è stato inserito di recente nella “Hall of Fame”.

Credits: Estate Of Keith Morris Redferns

Il suo carismatico frontman Marc Bolan, leggiamo su  Rolling Stone, “è stato lo spirito guida di tanti ‘cosmic dancer’ del rock, da Prince a Harry Styles. E ha avuto il fegato di ingaggiare David Bowie non come cantante, ma come mimo”. Geniale, originalissimo, imprescindibile, quest’album alterna melodia, potenza chitarristica, coretti elaborati (Metal Guru), canzoni acustiche “lennoniane” come Mystic Lady e Spaceball Ricochet, una certa predilezione per abrasive atmosfere heavy e per la psichedelia (Rock On, The Slider, Buick Mackane, Rabbit Fighter), puro e semplice Rock ‘n’ Roll (Baby Boomerang, Telegram Sam), e via dicendo.

Alla produzione e agli arrangiamenti dei brani è Tony Visconti, leggendario produttore discografico statunitense già collaboratore, tra gli altri, di artisti che con i T. Rex presentano affinità di genere: Bowie, Adam Ant, Sparks, e così via.

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