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Viagra Boys – Cave World

2022 - YEAR0001
post punk

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Tracklist

1. Baby Criminal
2. Cave Hole
3. Troglodyte
4. Punk Rock Loser
5. Creepy Crawlers
6. The Cognitive Trade-Off Hypothesis
7. Globe Earth
8. Ain’t No Thief
9. Big Boy
10. ADD
11. Human Error
12. Return To Monke


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La caverna come covo dell’inganno e dell’illusione, l’antro che precede la scoperta della realtà delle cose che ci circondano. Una metafora che – con il suo punto di massimo nella teorizzazione platonica – attraversa e permea diametralmente tutta la storia del pensiero occidentale. Basti pensare che nel Novecento il mito della caverna è stato utilizzato per simboleggiare il modo in cui i mass media influenzano e dominano l’opinione pubblica, frapponendosi tra l’individuo e la notizia, manipolando quest’ultima secondo necessità.

Cave World” (2022, YEAR001) si inserisce perfettamente in questa prassi allegorica. Certo, non siamo qui a dialogare sopra i due massimi sistemi del mondo; d’altronde stiamo parlando di musica e non di filosofia. Ma la cultura è cultura, e il nuovo album dei Viagra Boys – il terzo per il gruppo svedese – rappresenta forse una delle analisi più lucide e pungenti del nostro hic et nunc. Si ha qui un ritratto fin troppo calzante di questi tempi in cui tutto risponde a principi di irrazionalità ed illogicità.

Il disco costruisce intorno alla nostra società un racconto popolato da complottisti, cospirazionisti ed antiscientisti. Questi sono abilmente esposti alla derisione dai testi del frontman Sebastian Murphy, parole mordaci che vanno a formare un incastro perfetto con i ritmi dance-punk – e a tratti new-rave – dei brani. Taluni senza dubbio hanno temuto che con la dipartita del chitarrista Benjamin Vallé l’architettura sonora della formazione perdesse di mordente. Tutt’altro: le dinamiche tra strumenti sono state riequilibrate con sapienza, in modo tale da conservare la sana e vincente caciara punk dei primi due lavori, gettando però le basi del nuovo.

 Un’innovazione che trova fondamento nell’eredità dei Devo e dei Talking Heads, condita con dei ritmi molto vicini a New Order e LCD Soundsystem. Il cantato – in alcuni casi alternato dallo spoken-word (Creepy Crawlers) – è sempre impetuoso, iroso, spasmodico, specialmente in Baby Criminal, Ain’t No Thief e Return To Monke. Ad ogni modo, i pezzi migliori sono Troglodyte e Punk Rock Loser, divertentissime emulazioni del modello punk-rock classico. Ci sono poi The Cognitive Trade-Off Hypothesis, colorata da una coinvolgente cadenza e da un piacevole falsetto nel ritornello, e Big Boy, che contiene un duetto con Jason Williamson degli Sleaford Mods. Il tutto è intervallato da degli intermezzi strumentali che per tre volte fanno da sipario tra le diverse sezioni del disco, e che sono probabilmente tra i maggiori punti di forza dell’album.

Insomma, un lavoro che coniuga apollineo e dionisiaco, che talvolta carezza la mente, talvolta tira potenti pugni allo stomaco. Una buona prova per i Viagra Boys e finora uno dei prodotti più significativi dell’anno.

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