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Lord Elephant – Cosmic Awakening

2022 - Heavy Psych Sounds
stoner / psych / sludge

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Tracklist

1. Cosmic Awakening pt.I- Forsaken Slumber
2. Cosmic Awakening pt.II-First Radiation
3. Hunters Of The Moon
4. Desert Collision
5. Raktabija
6. Covered In Earth’s Blood
7. Stellar Cloud
8. Secreternal


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I Lord Elephant sono un trio stoner rock toscano nato nel 2016, ma che debutta solo ora con il primo lavoro in studio intitolato “Cosmic Awakening”. Dopo anni di lavoro questo debut album suggella il risultato finale della lunga strada fatta nella loro ricerca musicale, trovando poi nella Heavy Psych Sounds loro ideale partner per allargare gli orizzonti musicali.

La band è formata da Leandro Gaccione alla chitarra, Tommaso Urzino alla batteria e Edoardo De Nardi al basso. Sì, avete capito bene, è un trio strumentale (almeno per ora), che sta a significare che anche in Italia questa tipologia, spesso non considerata, si può fare alla faccia di alcuni addetti ai lavori. Yes We Can! Quindi, amanti del genere, questo album è proprio fatto per voi. Come detto, “Cosmic Awakening” è una costruzione progressiva formata da più episodi,che formano un bel viaggione in cui si sperimentano diversi stati d’animo e suoni, che si vanno frastagliando tra le onde dello space e dell’acid rock fino ad immergersi nelle profondità dell’heavy blues più oscuro, per poi catapultarsi nelle realtà più desertiche e polverose dello stoner e sludge metal. Contemporaneamente però veniamo subito sparati all’interno di un razzo interspaziale nel mondo del post-metal e della psichedelia.

Immaginando, si possono percepire sonorità dai più contemporanei Stoned Jesus e Ufomammut, fino ad andare indietro nel tempo incontrando Hendrix, Led Zeppelin ma soprattutto Deep Purple. Oltre a questi nomi, nel nostro subconscio potremo avvertire, anche senza le percussioni, sonorità che ricordano “Abraxas” di Santana. Sarà il caldo pesante di questi giorni, ma aprite la vostra coscienza. Personalmente lo sento come un disco anarchico, anche se non è assolutamente un album Punk. Si sente poi lo sforzo, il sudore, il peso e l’ansia della realizzazione di un primo lavoro che però è stato pensato e vissuto in vari step della loro vita.

Si inizia con la title track, divisa in due momenti: la prima più calma e riflessiva, la seconda più aggressiva e psichedelica. Con il terzo brano Hunters The Moon grazie ai suoi otto minuti, si può toccare con mano l’apice dell’album, merito dell’insieme di scrittura e arrangiamenti che rendono la struttura dei pezzi mai ripetitiva seppur in mancanza della voce: una lode per la band toscana, perché è un fattore non del tutto scontato. Inoltre, il fatto di non aver il cantato, che può a volte distrarre, spiazza invece in ogni momento, dissolvendosi piano piano nell’opulento paesaggio sonoro e monolitico. Una continua e infinita evoluzione psichedelica che ha come destinazione il nostro terzo occhio.

La quarta traccia Desert Collision è invce la più particolare dell’intero lavoro perché inizia con chitarra e un headbanging che ricorda quello dei ritmi nu-metal o le atmosfere dei Tool.  Il cielo qui forma una struttura antica, mitologica e fantastica con la sua unione alla terra. Con la continuazione dell’album Raktabija, Covered In Earth’s Blood e Stellar Cloud lo spazio si fa sempre più ricco di groove e le melodie sempre più distanti, come un richiamo ancestrale che viene dall’interno e ora pronto ad uscire dal proprio guscio dove è rimasto intrappolato per migliaia di anni.

La chiusura Secreternal ci aiuta a colpi di badilate a farci perdere il terzo occhio da poco conquistato, metafora per dirci che arrivati fin qui, nella pace dei sensi, il bello deve ancora iniziare, il riconquistarsi e il rimanerci nell’assoluto è il vero finale che tutti andiamo cercando. Anche per i Lord Elephant. Un lungo percorso che nasce da incredibili Jam a botte di fuzz e psichedelia, sonorità con una vasta gamma di generi nello spettro sperimentale di caleidoscopiche sfumature di luci e oscurità.

Vera forza del gruppo è sicuramente la chimica e la costante coesione che si è formata tra i tre musicisti, che pare abbiano tradotto con ambizione e passione messaggi subliminali dagli antichi, rendendoli ancora reali, grazie ad un risveglio profetico e letterario. Tutto ciò non può che essere stuzzicante…e noi non vediamo l’ora di vederli live.

Questo è “Cosmic Awakening”!

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