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Tobjah – La Via Di Un Pellegrino

2022 - Tega
indie pop / songwriting

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Tracklist

1. Senso
2. Chi l’avrebbe detto mai?
3. Nuova stagione
4. Suono (l’eterna ricerca del…)
5. Ricordati di te (Chi assaggia sa)
6. Stella
7. La poetica del diverso
8. Sogno #1388
9. Incubo
10. Pensare al cominciamento
11. La via di un pellegrino


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I C+C=Maxigross sono una delle realtà più interessanti del nostro panorama psych-folk. Da qualche tempo, il cofondatore del collettivo Tobia Poltronieri porta avanti un progetto solista con il moniker Tobjah. Risale al 2018 il suo primo lavoro, “Casa finalmente”, attraverso il quale Tobia cercava di distaccarsi dai temi della band al fine di disporsi su un percorso cantautorale più intimo, benché intriso di psichedelìa.

A quattro anni di distanza – e dodici mesi dopo le sperimentazioni di Armonia creatrice – ecco dunque “La via di un pellegrino”, un long in 11 tracce che nasce dall’urgenza di Tobia di raccontare il suo recente vissuto. È un racconto onirico, visto attraverso la metafora di un uomo che emerge dall’oscurità di un bosco alle prime luci dell’alba. Ci sono un prima e un dopo, esperienze vissute e una missione da compiere, che si confondono in quell’interminabile attimo di smarrimento, dove nulla ha più significato perché realtà e immaginazione diventano una cosa sola. Il racconto è un pretesto per comunicare la sua condizione personale degli ultimi tempi, una difficoltà superata grazie alla lettura di “Moby Dick”.

La via per la salvezza è non cercare un Senso, trovandosi alla fine in pace con se stesso e le proprie domande irrisolte. Tra ritmi orientaleggianti e una cassa incalzante, in Chi l’avrebbe detto mai? l’io narrante si rende conto di essere parte di qualcosa di più grande, trasportato dalle onde sempre un po’ più avanti. L’approdo potrebbe essere una Nuova stagione, che torna ciclicamente come in una corsa senza vincitore. Dal Medioriente al Sudamerica, Suono (l’eterna ricerca del…) è un interessante bossanova profumata di salsedine, immersa in un atmosfera gradevolmente retrò. Sfiorando il funk – orgogliosamente vintage – si giunge a Ricordati di te (Chi assaggia sa), un monito per le generazioni future. Un testo ermetico accompagna l’electro-dub di Stella, seguita a ruota dal sound tipicamente dreamy de La poetica del diverso

È il preludio al trittico finale, introdotto dallo spoken di Sogno #1388, che parte con l’altrettanto onirica Incubo e si completa con la strumentale Pensare al cominciamento e La via di un pellegrino, tesa al punto giusto da riassumere l’esperienza completa dell’intero omonimo album. Rispetto all’esordio solista si può dire che Tobjah con “La via di un pellegrino” compie un balzo in avanti dal duplice punto di vista musicale e compositivo. Da un lato sono stati eliminati tanti inutili orpelli – ad esempio vocalizzi e minimalismi inutilmente dilatati – che rendevano il disco a tratti dispersivo. Dall’altro, la maturazione nella scrittura dei testi consente all’autore di mettere proficuamente a fuoco l’obiettivo, quello cioè di raccontare una storia personale attraverso la metafora del viaggio. 

Il risultato finale è l’acquisita consapevolezza che – fuor di metafora – questa sia la strada da percorrere per la sua futura carriera da solista. 

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