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Diaframma – Ora

2022 - Autoproduzione
alternative rock

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Tracklist

1. Coperte tumorali 
2. I giorni belli 
3. Mite sarò 
4. Il sesso è nella testa 
5. Ora 
6. Volenteroso 
7. La tua morte 
8. Nella testa di un attore porno 
 

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I Diaframma sono una delle manifestazioni migliori dell’intero panorama musicale italiano. Iniziare la recensione con questa affermazione è d’obbligo, perché spesso si tende a dimenticare l’importanza capitale che Federico Fiumani e soci hanno avuto, e che – nonostante gli innumerevoli cambi di formazione ed un effimero scioglimento – continuano ad avere nell’evoluzione del rock indipendente della nostra penisola.

A quattro anni da “L’abisso”, la formazione fiorentina torna con “Ora” (2022 Self-release), un album di otto brani che mette in scena una magnifica sinfonia di rabbia ed introspezione. Parliamo del Federico Fiumani più puro, che si lancia nell’audace impresa di svestire l’anima di tutti i suoi involucri, per poter affrontare il mondo e le sue brutture con maggiore souplesse e disinvoltura.

È un disco che punta molto sulla sua compagine testuale. L’autore, infatti, si dimena tra riflessioni sulla famiglia e sul sesso, un conturbante binomio che però – se ci ferma a pensare – ritroviamo alla base della dolce vita del Bel Paese. Tanto il secondo tema è ormai elemento costante nella poetica di Fiumani, tanto il primo è amplificato dalla recente scomparsa di sua madre, affrontata con una profondità ed uno spessore emotivo unici. Eppure, alla fine tutto si mescola in un cantautorato d’amore e furia, in un lungo racconto di vita e di morte.

Coperte tumorali narra della malattia su di una base squisitamente alternative rock, e queste sonorità sono nuovamente riprese dall’amara Ora al principio del secondo lato. Ne I giorni belli un carezzevole giro di basso accompagna una serie di oscillazioni tra dolore e noia, in parte alimentate e in parte attenuate dalle successive Mite sarò e Il sesso è nella testa. I contrasti non si fermano, poiché alla scanzonata Volenteroso succede funesta La tua morte, un’intima riflessione sui contraccolpi inferti dalla più antica amica dell’uomo. Giungiamo infine Nella testa di un attore porno, dove la sessualità si nutre di post-punk, in quello che sembra essere il brano che ricorda più da vicino i primi Diaframma.

Sebbene all’ascolto si percepisca poca varietà, il disco rimane un grande esempio di coerenza ed organicità, un flusso di coscienza ordinato che guida l’ascoltatore in un mare di pensieri. Siamo lontani anni luce da “Siberia”, ma in un certo senso i Diaframma non sono cambiati di una virgola. Se volete la vera musica, sapete a chi rivolgervi.

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