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Pencey Sloe – Neglect

2022 - Prophecy Productions
shoegaze

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Tracklist

1. What They Need
2. Smile To Zero
3. Neglect
4. Mirror Rorrim
5. Sigh
6. The Ruin I
7. The Ruin II
8. Brutal In Red
9. Reversed Backwards
10. Inner


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Da Parigi arrivano i Pencey Sloe, un duo interessante e carismatico che affronta un mondo oscuro, ricco di sfumature notevoli. Dopo aver pubblicato un EP omonimo e un full length nel 2019 si presentano in grande stile con un nuovo lavoro tanto atteso e caratterizzato da un gusto artistico eccellente. “Neglect”, prodotto per la storica etichetta tedesca Prophecy Productions, crea un percorso sognante fatto di sensazioni tristi e malinconiche. Il sound segue quello del precedente disco “Don’t Believe, Watch Out“, in perfetto mood shoegaze, a tratti dream pop, un godibile ascolto ricercato dalla natura morbida e sinfonica.

L’opener What They Need inizia a passi lenti e rilassati, immersa in un’atmosfera post rock. Il tiro sensazionale del duo transalpino ci trascina in un paradiso incantevole in cui la voce soffice crea un viaggio melodico e, nella parte centrale del brano, il riff pesante si scaglia con forza e sicurezza per finire con una suite dolce e autentica. Segue il singolo Smile To Zero con il suo timbro psichedelico che ricorda gli anni ’70. Nel brano notiamo tutta la vena artistica del gruppo che, con una ritmica armoniosa, trascina l’ascoltatore attraverso una cavalcata energica e sentimentale. La title-track invece evoca un’immagine riflessa di ricordi andati durante una struggente estate che scorre velocemente davanti agli occhi lucidi.

Mirror Rorrim e Sigh sono due composizioni preziose e diverse. Nella prima il tempo martellante della batteria si unisce ai riverberi lunari, dando la sensazione di una carezza sensibile e accogliente, per chiudersi nel silenzio interrotto del finale, mentre nella seconda il synth corposo accenna un tocco magico e spaziale, per una traccia strumentale da brividi. Sulle note di The Ruin I nei panni dell’ospite illustre troviamo Neige, musicista geniale e fondatore degli Alcest che, con il suo grande contributo vocale, dà una marcia in più al brano, colorando un momento cupo e donandogli un tono frizzante e ambizioso. Nella seconda parte di quest’opera (The Ruin II) prende vita un arpeggio di chitarra che, quasi a voler raccontare un dramma interiore, trova infine una via d’uscita importante.

Con l’ultimo trittico di brani prende vita una sorta di piccola rabbia repressa, a partire daBrutal In Red, brano in cui le distorsioni si fanno più calde e dissonanti, per una canzone tagliente che si libera in modo melodico nello stupendo ritornello. Si passa poi all’esplosione audace di Reversed Backwards mentre il rullante scandisce un tempo unico si viene avvolti dal sound in chiave new wave. Il disco si chiude sul timbro leggero di Inner, una voce spezzata dal dolore che conclude alla perfezione questo nuovo capitolo del duo francese.

I Pencey Sloe adattano il loro ascolto, facile da captare e orecchiabile in ogni passaggio, in una raccolta emotiva che arriva dritta al cuore. Nel suo insieme il disco non decolla in modo assoluto, ma lascia dei sussulti autentici sulla pelle. Ci aspettiamo di sicuro il salto definitivo in futuro.

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