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Alison Cotton – The Portrait You Painted Of Me

2022 - Rocket Recordings
avantgarde / art-folk

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Tracklist

1. Mumurations Over The Moor
2. The Last Wooden Ship
3. I Buried The Candlesticks
4. That Tunnel Underground Seemed Neverending
5. Violet May
6. 17th November 1962


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Alison Cotton presenta “The Portrait You Painted Of Me”, il suo primo per Rocket Recordings (pubblicato negli Stati Uniti su Feeding Tube). Come nei precedenti album solisti di Alison, il suo suono coinvolgente è composto da viola, harmonium e voce, fusi insieme per creare una narrazione scarna ma ricca di particolari. La musica di Alison Cotton è peculiare, solo e soltanto sua, ma riesce ad essere una musica il cui collegamento con un modo “oltre” è tangibile. È un infra che si pone come spazio di ascolto e che collega un dentro e un fuori, un tempo passato con il presente.

Seguendo la narrazione inquietante e malinconica dei suoi precedenti album da solista (“All Quiet at Ancient Theatre” del 2018 e “Only Darkness” del 2020) Alison Cotton in “The Portrait You Painted Of Me” diventa un tramite tra il qui e luoghi persi nel tempo che altrimenti non avrebbero modo di mettersi in contatto con il momento presente. Mumurations Over The Moor è un brano senza parole le cui voci stratificate, potenti sono iniziatiche al viaggio che si sta per compiere. Ed è l’unico che poteva accogliere The Last Wooden Ship, il pezzo più lungo dell’album. La storia narrata è ispirata dai cantieri navali di Sunderland ed è un brulicare di echi, drones, suoni di asimonium. Tutto sembrerebbe pieno di vita, di acqua, di uomini ma l’atmosfera che dipinge riporta a Coleridge e alla sua “Ballata del vecchio e il mare” nel quale “una nuda carcassa di nave” ci passa accanto. O sarebbe meglio dire, dentro.

I Buried The Candlesticks è una sorta di veglia funebre nella quale Cotton trascina in un mondo oltre distorto, senza tempo né spazio. La viola discorre con le percussioni secche, sorde e quello che ne esce è un dialogo sofferente e lacerante. That Tunnel Underground Seemed Neverending fa riferimento alle miniere del Northumberland, una regione al confine tra Inghilterra e Scozia. Il brano striscia, si insinua sinistro ed inquieta nel profondo. La viola ronza e rimbalza sulle pareti del tunnel e l’eco crea forme sonore distorte ed amorfe e la voce di Alison arriva (sì, ma da dove?) e si lamenta ricordando coloro che hanno vissuto (e vivono) da sepolti.

Violet May è il punto di equilibrio di “The Portrait You Painted Of Me” ed è l’unica “canzone” tradizionale dell’album, ispirata da un viaggio al castello di Sissinghurst di Vita Sackville-West. La voce nitida di Alison racconta, in seconda persona, una storia che, a quanto pare, appartiene a un’amante perduta. Approfondendo la storia di Vita Sackville-West ho scoperto che è stata una donna dagli amori difficili (ad esempio, quello con Virginia Woolf) e allora Violet May diventa ancora più bella, sofferta, delicata. È una canzone di estrema desolazione, racchiusa nella produzione ultra-spoglia: solo la voce di Cotton, una campana che annuncia i versi come una campana funebre e una viola spoglia che l’accompagna, tacendo tra i versi come lei.

17th November 1962 fa riferimento al disastro di Seaham, un evento dimenticato al di fuori della contea di Durham. La scialuppa di Seaham, la George Elmy, andò in soccorso di un peschereccio chiamato Economy, in difficoltà appena al largo della costa in un momento di burrasca crescente. La scialuppa portò via tutti e cinque i membri dell’equipaggio dall’Economy, ma si rovesciò a trenta metri dall’ingresso del porto di Seaham. Solo un uomo si salvò: i cinque membri dell’equipaggio della scialuppa e i quattro pescatori, uno dei quali era un bambino di nove anni, morirono tutti annegati. La viola geme come i legni di un’imbarcazione sotto sforzo, una campana suona un vano avvertimento e la voce stratificata di Cotton si diffonde come un vento crudele. Il brano è un’idea che si fa strada con forza, mentre il dolore di coloro che sono morti cerca espressione e riconoscimento. La composizione di Cotton fornisce questo legittimazione, reimmaginando un disastro definitivo come un memoriale vivente.

“The Portrait You Painted Of Me” è un album il cui filo narrativo sembra trovarsi nel senso di prigionia che l’irreversibilità degli eventi reca in sé. Ogni brano pensato e soprattutto sentito nel profondo da Alison Cotton è una piccola opera di arte concettuale il cui senso è compiuto in sé, ma che acquista ancora più forza quando viene spiegato, quando si viene a conoscenza della vita (o della morte) che lo anima di struggente bellezza.

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