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Interviste

Hardcore Against The Machine: continua la resistenza firmata 3ND7R

Photo: piataesencja

Poche settimane fa la webzine statunitense No Echo, in assoluto uno dei siti più battuti dagli appassionati di hardcore – e delle sue mille derivazioni -  a livello mondiale, ha messo in vetrina un contenuto dedicato ai nostrani 3ND7R. In tempi non sospetti sono stati dati tempo e spazio anche ad altri due nomi del circuito hardcore della Penisola (Blvd Of Death e Short Fuse) a dimostrazione che un certo interesse la nostra traballante scena continua a nutrirlo, soprattutto fuori dai confini nazionali.

La band padovana, il cui nome è diventato da solo un piccolo oggetto di culto, ha da poco rilasciato quello che rappresenta a tutti gli effetti un “mondo nuovo” per questo genere in Italia. “Solid In A Melting World” contiene cinque tracce, una copertina futuristica dalla quale risulta praticamente impossibile cogliere il nome della band e delle sonorità che vanno ben oltre il solito, polveroso “hardcore old school” che ancora tanti rimpiangono.

Abbiamo scambiato qualche parola con i 3ND7R per capire cosa – e quanto – si nasconde dietro a uno dei progetti heavy più ambiziosi in circolazione. 

Prima di farvi alcune domande sul vostro ultimo EP, torniamo indietro di qualche anno: chi sono e come nascono i 3ND7R?

I 3ND7R sono Edo, Richi P., Richi R., Paul, Lele. Ci formiamo nel 2017 inizialmente con l’idea di picchiare il più duro possibile, di sfogare quelle sonorità che non avremmo mai pensato di toccare prima, vuoi perché non in linea con le nostre altre band, vuoi per la diffidenza della scena italiana verso il mosh e la fisicità di questo genere. I 3ND7R nascono perciò da questo guilty pleasure, dal voler fare un hardcore beatdown il più ignorante possibile, ma con un approccio libero, creativo e anche auto ironico verso questo genere, e soprattutto con la forte convinzione di non voler fare l’ennesimo gruppo fotocopia. Questo approccio traspare anche dal nostro nome: in molti ci hanno suggerito di utilizzare il più presentabile Trendsetter, ma siamo troppo affezionati a questo e poi la 37gang ne soffrirebbe. Inoltre ci diverte molto vedere i maldestri tentativi di pronuncia/comprensione del nostro nome all’estero.

Il vostro primo demo, uscito nel 2018, vi ha fatto subito intraprendere una strada sonora diversa da ciò che circola in Italia negli ultimi anni. Quali band hanno segnato l’esordio dei 3ND7R in quel periodo?

Le band che sicuramente hanno avuto un’influenza su di noi sono state Unbroken, i primi Hatebreed, Kickback, Grimlock, Acme, Cold As Life, i gruppi H8000 e tanti act italiani come Concrete, Sentence, Timebomb e By All Means. A queste influenze si è andata ad aggiungere la nostra passione per  la cultura rave, gabber e techno. Shakera il tutto e ti avvicinerai alla ricetta dei 37, anche se mancherà sempre l’ingrediente segreto.

La vostra pagina Bandcamp recita Padova come città di provenienza. Qual è lo stato della scena underground in città? Recentemente siete riusciti a portare due band hardcore in rampa di lancio (Mastermind e Combust) in città, grazie agli sforzi del collettivo di cui fate parte. State lavorando su qualcos’altro per il futuro?

La scena underground di Padova è molto viva e in espansione, non solo per l’hardcore ma anche per la musica sperimentale ed elettronica. Con il collettivo Pariah Posers adesso e con Swamp Collective in passato portiamo a Padova gruppi hc in tour da diversi anni e dobbiamo dire che ultimamente la partecipazione  ai concerti è aumentata parecchio (ad esempio per Mastermind e Combust non ci saremmo mai aspettati 300 persone di mercoledì sera). Edo ha anche un altro collettivo che si chiama Disordine Nuovo con cui organizza concerti  più punk, post-punk e garage tra Padova, Milano e Bologna. Per il resto abbiamo tutti altre band, Edo suona la batteria anche con Silver, Greaseball, Tetro Pugnale ed Eterno Ritorno; Richi P. ha diversi progetti rap/hip hop; Paolo suona/suonava il basso anche con Eterno Ritorno, Silver e Knightzz; Richi R. suona la chitarra anche con i Cioran, mentre Lele canta anche con i Cioran e suona il basso nei Greaseball.

Il vostro live di spalla agli Higher Power di questa estate a Milano ha segnato l’esordio dei 3ND7R con le tracce che compongono “Solid In A Melting World”. Che esperienza è stata?

Dalle registrazioni all’uscita del disco è passato molto tempo, è stata una release un po’ travagliata anche per lo stop generale dovuto al Covid, quindi per noi poter toccare con mano il vinile e poi suonare finalmente i pezzi live è stato molto liberatorio e potente. Gli Higher Power poi sono una gran band oltre che degli amici, quindi non potevamo sperare in un’occasione migliore per tornare sul palco.

Il vostro legame con la scena hardcore inglese passa anche attraverso la collaborazione con The Coming Strife Records che, insieme alla polacca Ratel Records, ha permesso l’uscita del vostro ultimo EP. Secondo voi, cosa manca all’underground italiano per avvicinarsi al livello raggiunto in U.K. negli ultimi anni?

É vero, alla scena inglese siamo molto legati, da quando abbiamo suonato a Londra al last show dei Blind Authority nel 2018 è stato amore a prima vista. Ma in tutta Europa ci sono realtà molto interessanti, ad esempio anche in Svezia e Spagna ci sono band e collettivi fighissimi. In Italia anche se magari le cose arrivano un pelo dopo non manca niente, solo che amiamo molto lamentarci e vivere di ricordi di quanto fosse meglio negli anni ‘90 (p.s.: è vero che era meglio). Forse ci vorrebbe un po’ più di ricambio generazionale e un vero collante per la scena, ma per il resto a noi piace molto suonare in Italia e veder nascere nuove band e realtà nelle varie città.

Come sono nate le idee del titolo e dell’ artwork di “Solid In A Melting World”? Quali album (magari anche film?) vi hanno dato spunti durante la sua composizione?

Il titolo ci piaceva per la sua potenza e per il suo doppio significato, che può essere inteso sia come un riferimento ai cambiamenti climatici che a quelli sociali in atto nel mondo. Il concept del disco nasce da un’avversione a un certo modo di intendere il progresso, verso tutto quello che rappresenta la Macchina, quel mostro informe che tutto appiattisce e fagocita, che ci vuole deboli, divisi, sottomessi per meglio digerirci. L’ipocrisia, l’opportunismo, la disgregazione sociale e culturale portata dai social network, il vedere l’integrità quasi come un difetto, trovare la propria realizzazione solamente nel consumo. Ecco, se la tendenza generale è questa a noi piace andare in una direzione contraria, anche se sappiamo che è una battaglia persa in partenza, non vogliamo essere facilmente digeribili dalla Macchina, anche al costo di essere messi nella parte del torto dalla massa informe.
Sicuramente ci hanno dato ispirazione molti film horror e sci-fi, ma anche saggi e letteratura. Per citarne qualcuno: Nick Land, Mark Fisher, Eugene Thacker. Per questo EP oltre alle influenze già citate per il demo, abbiamo rispolverato i Napalm Death degli anni ‘90, tanti dischi Earache Records e in generale molto crossover/nu-metal. L’artwork è merito di Diego De Lazzer, un nostro amico con cui abbiamo lavorato a stretto contatto anche per le grafiche del nostro promo e della nostra maglia Harder Than 3310.

Ultima domanda a bruciapelo: per i 3ND7R immaginate un futuro fatto di programmazione, date e uscite discografiche, o piuttosto un approccio punk in stile Gulch, fatto di urgenza e nessun compromesso?

Senz’altro la nostra anima è e rimarrà sempre punk, però un minimo di organizzazione e pianificazione sono necessarie per mandare avanti la baracca. Le nostre prossime uscite saranno un disco di remix di quest’ultimo EP che si chiamerà “Melting In A Solid World” e uno split, mentre per l’autunno/inverno abbiamo in programma diverse date in giro per l’Europa e anche in Italia.

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