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Interviste

Hard neomelodico, musica senza confini: intervista a Nziria

Foto: Anna Adamo

XXYBRID[NSLP001]” è il nuovo progetto sperimentale di NZIRIA, all’anagrafe Tullia Benedicta. Registrato durante il lockdown mondiale, appare come un puro atto psicomagico per riscattare le origini napoletane dell’artista e per reinterpretare alcuni dei topoi della cultura partenopea. Tullia, originariə di Ravenna, ha lasciato presto le sue radici per trasferirsi a Londra dove ha collaborato con Glen Johnson dei Piano Magic che, nel 2015, decise di pubblicare, sotto la sua etichetta, un LP di 8 tracce intitolato ‘Anteros’ a firma di Benedicta. Esordio pregno di Techno, Industrial e Noise influenzato anche da un’incisiva esperienza di clubbing ravennate. Dopo circa 3 anni, Tullia si è ristabilitə in Italia, a Bologna, dove ha continuato la sua ricerca sperimentale, pubblicando un secondo LP intitolato ‘Prometeo’. Disco molto più introverso, già condizionato da tematiche mistiche come la Psicomagia di Jodorowsky.

Oggi NZIRIA integra le principali forme della Neomelodica attraverso un canto androgino. Accogliendo, inoltre, le narrazioni della comunità LGBTQI+ e cantando di amori queer e identità mercuriali, NZIRIA si riappropria anche del dialetto napoletano, appreso dai suoi nonni: la parola stessa, ‘nziria, infatti, è una formula dialettale quasi intraducibile, che indica capricci ostinati e improvvisi, quasi immotivati. Hard Neomelodic è il termine che l’artista ha scelto per descrivere questa ricerca, frutto di uno spazio sonoro in cui tonalità dirompenti come quelle della Neomelodica e dell’Hardcore si combinano. In qualità di artista non binario, NZIRIA attinge dalla propria esperienza per affrontare concetti senza confini come alterità e inclusività.

Ho ascoltato “XXYBRID[NSLP001]” in una domenica di pioggia, proprio a Napoli. E mentre ero immersa nella tua musica, non ho potuto fare a meno di osservare i lineamenti del tuo viso così marcatamente partenopei. Ti stai riappropriando in qualche modo delle origini?

Decisamente sì. NZIRIA è nato in un momento di stallo, in cui sentivo il bisogno di dare alla mia musica non solo un suono nuovo, ma anche una nuova identità. è stato un modo per scavare a fondo dentro me stessə e capire non solo quale nuova musica volessi fare, ma anche capire chi fossi, da dove venissi e quale storia volessi raccontare.

Hai definito “XXYBRID” come un album Hard Neomelodic. Un epiteto che sa di ossimoro. In che modo è stato possibile coniugare i due generi?

L’Hardcore e il Neomelodico sembrano due generi lontanissimi fra loro, ma hanno molti più punti in comune di quanto sembri: sono istintivi, passionali, poco concettuali e molto sanguigni. Sicuramente è stato necessario un processo di decostruzione: entrambi hanno dovuto perdere qualcosa per riuscire a fondersi fra loro.

Il brano Pensiero sembra voler far riferimento (nella sonorità e nel testo) alla classica ballad neomelodica. Desideri dare, attraverso l’elettronica sperimentale, nuova ragione di essere ad una realtà discografica così autoctona?

Ho deciso di definire la mia musica Hard Neomelodic proprio per questo. Vorrei che fosse un nuovo Neomelodico, che non ha paura di sperimentare e contaminarsi con altri generi, e soprattutto che si apra a nuove storie e narrazioni che il Neomelodico classico non racconta, perché troppo conservatore. Nel mio caso ho scelto di parlare di amori queer e anche di rappresentarli attraverso video e immagini con persone appartenenti alla community, questo perché mi riguarda in prima persona.

Sei impegnatə nell’accogliere le narrazioni della comunità LGBTQI+, cantando anche di amori queer e delle cosiddette identità mercuriali (come nel brano Te A Lun E O Mar). Pensi che, sulla scena musicale italiana, il sound Neomelodic abbia una marcia in più rispetto al concetto di integrazione e dialogo con le diversità di genere?

La canzone neomelodica per come la conosciamo finora non è mai stata troppo aperta nei confronti della comunità queer, se non appunto per alcune eccezioni come Valentina OK, che era una donna trans. Il neomelodico applica dei ruoli di genere etero-cis molto rigidi, che non ammettono alternative come identità non-binary o coppie non eterosessuali, per cui per me è fondamentale mutare queste norme portando l’attenzione su storie ancora non rappresentate. NZIRIA non è un progetto politico, ma non si tira indietro nell’esporsi in quanto progetto trans-queer, e credo sia importante farlo specialmente in questi tempi, così critici in Italia.

Foto: Anna Adamo

Negli anni in cui hai vissuto a Londra è nato in te un interesse particolare per la Techno, l’Industrial e il Noise. Cosa è cambiato oggi rispetto a quel periodo? Ti ha condizionato il ritorno in Italia?

Mi ha condizionato il lasciare l’Italia, aiutandomi a capire che sono molto più napoletanə di quanto pensassi e facendomi riscoprire interesse nelle mie origini e nel Sud, che trovo bellissimo, nonostante i tanti problemi che spero un giorno si possano risolvere. Vivere all’estero ti porta a riflettere molto sulla tua persona e su come vieni percepit*, in quanto ti confronti con una realtà linguistica e culturale diversa dalla tua.

In “XXYBRID” si respira un’atmosfera mistica, ma pagana. La ricerca del simbolismo è una cifra importante per la tua musica?

Per me è fondamentale. Ho sempre subito un certo fascino per il misticismo, ma anche questo credo che sia uno strascico delle mie origini partenopee. Mi piace pensare che la musica si possa connettere a una sfera magica, in quanto non – tangibile. In “E Riavule 77”, ho voluto sdrammatizzare la figura del Diavolo, che è portatore di luce e conoscenza e possiede una grande energia creativa. Per me è un simbolo di fortuna.

Il termine ‘nziria può assumere diverse forme, a seconda dell’età e del periodo che un essere umano sta vivendo. La ‘nziria è venuta spesso a farti visita?

Sì decisamente. La ‘nziria è un lamento che nasce da un desiderio, e per me questo lamento è proprio legato al desiderio di vivere una realtà a cui anelo, quella legata a Napoli. NZIRIA è un atto terapeutico in cui placo questo desiderio attraverso la musica.

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