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Nils Frahm – Music For Animals

2022 - Leiter Verlag
ambient

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Tracklist

1. The Dog With 1000 Faces
2. Mussel Memory
3. Seagull Scene
4. Sheep In Black And White
5. Stepping Stone
6. Briefly
7. Right Right Right
8. World Of Squares
9. Lemon Day
10. Do Dream


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Quando la redazione mi ha girato la promo di “Music For Animals e ho visto la durata del disco, quasi tre ore, mi sono immediatamente pentito di essermi impegnato a recensirlo. L’idea di sorbirmi tutto quel tempo di una “esperienza immersa, coinvolgente e meditativa”, come recita il comunicato stampa, mi atterriva, tanto più “per la prima volta senza pianoforte”. Poi ho continuato a leggere il comunicato e sono stato colpito dalle parole di Nils Frahm:

La mia costante ispirazione era qualcosa di affascinante, come guardare una grande cascata o le foglie di un albero durante una tempesta. È positivo che vi siano musiche in cui la sinfonia segue uno sviluppo, ma una cascata non ha bisogno di un atto e nemmeno le foglie di un albero durante una tempesta. Ad alcune persone piace guardare il fruscio delle foglie ed il movimento dei rami. Questo disco è per loro….Tutto torna a quella cascata. Se vuoi guardarla, guardala. Se non lo vuoi, allora non devi.

Il comunicato ricordava poi il concetto di Furniture Music di Erik Satie: musica dalla quale l’ascoltatore può entrare e uscire a piacimento.

Improvvisamente ho compreso l’errore che facevo da sempre con la musica di ambiente; d’altronde lo dice pure il nome. La mia pretesa di ascoltare attivamente la musica si è sempre infranta di fronte a questo genere, che pur mi ha sempre affascinato; genere per il quale lo sforzo di fare attenzione era veramente oltre le mie forze.

Illuminato da questa nuova consapevolezza e avendo di fronte a me una giornata di viaggio costellata da lunghe attese, ho deciso d’inforcare le cuffie e partire, con il primo album di Frahm dal 2019 nelle orecchie. Adesso che sapevo che lo stesso artista mi autorizzava a non prestare attenzione alla sua musica, l’esperienza era gestibile, le quasi tre ore erano sopportabili, anche perché non ero più obbligato a terminarle. Difatti, non le ho terminate e questa è la prima volta che un recensore ammette tanto ai suoi lettori. Non giudicate: mi ha autorizzato l’artista.

Così, entrando e uscendo dalla musica a piacimento, ho avuto il piacere di sperimentare per la prima volta la musica di ambiente senza stress. Che poi, attenzione, se ci rifacciamo ai primi album del genere di Brian Eno, “Music For Airports“, Music for Films“, i cui titoli sembravano suggerire un uso per la musica ivi contenuta, siamo comunque fuori strada. Quelli di Frahm, eseguiti come dicevamo senza pianoforte e principalmente con l’uso di sintetizzatori, sono affreschi che non si possono contestualizzare in nessun luogo fisico e nessun uso. Rappresentazioni di un qualcosa che c’è da qualche parte e che è bello guardare, se vogliamo farlo, ma che esiste anche se non vi prestiamo attenzione. E come mai “musica per animali”? Perché, dice Frahm, “sembra piacere a molti animali con cui ho passato del tempo ultimamente”. 

Alla fine, un album molto concettuale, si potrebbe dire. Eppure, credetemi, che ogni concettualità svanisce di fronte all’esperienza. Ci si limita a ascoltare e gioire della bellezza di alcuni passaggi: personalmente, mi sono particolarmente emozionato con Sheeps iI Black And White e Briefly, che mi  consentivano, se volevo, di contemplare qualcosa di bello e non pensare alle attese interminabili del mio viaggio. Ma magari, durante le altre tracce semplicemente non stavo prestando attenzione. Sarà per il prossimo ascolto, se mi andrà. 

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