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Dropkick Murphys – This Machine Still Kills Fascists

2022 - Dummy Luck Music
celtic punk / irish rock

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Tracklist

1. Two 6’s Upside Down
2. Talking Jukebox
3. Ten Times More (feat. Woody Guthrie)
4. Never Git Drunk No More (feat. Nikki Lane)
5. All You Fonies
6. The Last One (feat. Evan Felker of Turnpike Troubadours)
7. Cadillac, Cadillac
8. Waters Are A’risin
9. Where Trouble Is At
10. Dig A Hole


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I Dropkick Murphys rimescolano le carte in tavola, e con “This Machine Still Kills Fascists” il batterista Matt Kelly ci ha sottolineato nell’intervista che: “la politica sta sempre di più trasformando le persone in stereotipi che in esseri umani e con questo lavoro vogliamo risvegliare le coscienze senza che niente crei manipolazioni”. Il tutto però viene fatto con un sound particolare: i Dropkick Murphys ritornano indietro nel tempo e si dirigono al The Church Studio a Tulsa e con il consenso di Nora Guthrie riportano in vita l’inno di Woody Guthrie, storico musicista e scrittore folklorista statunitense. Rovistando tra i testi inediti privi di musica, la band del Quincy scrive quello che è a conti fatti un album singolare, composto da influenze bluegrass e country.

This Machine Still Kills Fascists” non è il classico lavoro frenetico celtic punk/irish rock che tutti conosciamo (e che oramai è il proprio marchio di fabbrica della band), ma un disco che rivendica le intenzioni del mondo con un ritmo “acoustic folk”.

Oklahoma richiama il caldo asfissiante del sole, sempre puntato allo Zenit, come negli anni 30 e 40, e le chitarre arrugginite fatte con legni scarsi riportano in vita quella che è una musica secca, sporca ma soprattutto contemplativa. La voce cruda e talvolta vibrante rievoca l’amore per la propria terra, proprio come Robert Johnson e Charley Patton. Ci tengo a precisare che i Dropkick non hanno cambiato stile, anzi lo stile Irish si sente, ma un album di questa fattura tende a cambiare l’orientamento musicale e Woody, di certo, ha dato il suo contributo per portare questa volta la band in altre vesti. Esempio perfetto sono Two 6’s Upside Down e Talking Jukebox, che fanno immaginare all’ascoltatore questi scenari, ma troviamo anche spazio per brani più tipici come Ten Times More, Cadillac, Cadillac e Where Trouble Is At che riportano sulla retta via del Folklore irlandese.

L’album è composto da 10 brani, e ha visto la partecipazione di: Tim Brennan (chitarra e voci); Ken Casey (voce solista e basso); Jeff Da Rosa (banjo, mandolino, chitarra acustica, voci); Matt Kelly (percussioni e voci); James Lynch (chitarra e voci)

This Machine Still Kills Fascists” è un disco che catturerà in parte l’attenzione dei fan, gli altri invece aspetteranno qualcosa di nuovo, un disco con più impeto. In questo caso mi viene da dire che: “Non sempre la musica è fatta per compiacere”, questa ultima fatica dei Dropkick Murphys riporta in vita in uno stile più moderno e elegante quello che era il Blues storico americano, quello della protesta e della libertà. Hanno centrato in pieno l’obiettivo prendendo minuziosamente tutto quello che gira intorno a questo genere molto datato. Consigliato l’acquisto in vinile.

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