1. Spitting Off The Edge of The World
2. Lovebomb
3. Wolf
4. Fleez
5. Burning
6. Blacktop
7. Different Today
8. Mars
Gli Yeah Yeah Yeahs hanno aspettato ben nove anni prima di tornare in scena con “Cool It Down“, quinto album in studio. Il trio statunitense, nonostante questa pausa infinita, ha continuato a creare e ricreare le proprie idee in altri progetti paralleli accumulando una grande personalità. Il nuovo disco, prodotto per l’etichetta statunitense Secretly Canadian, si presenta come un percorso breve e affronta il tema del totale abbandono, l’isolamento dovuto dalla pandemia, fino a rialzarsi con forza e ritrovare la speranza. Le sonorità lanciano un corposo lamento, che la vocalist Karen O esprime con una qualità visiva immensa e invita a perdersi nel sound pop dei sintetizzatori di stampo indie rock.
Una ballata colma di angoscia si manifesta con l’apertura Spitting Off The Edge of The World, che si concentra sul cambiamento climatico e alza la voce verso i giovani ribelli lanciando simbolo di protesta. Il tiro emblematico del synth corposo apre un’atmosfera struggente si incastra alle percussioni minacciose. Sul ritornello poi una melodia malinconica si scioglie in un acuto da brividi. Un dolce segnale di rinascita che prende vita in un temporale di emozioni per un inizio eccellente. Segue il paesaggio sonoro noir di Lovebomb, e ci troviamo immersi in un’esplorazione suggestiva e in un sussulto caldo che cattura lentamente una tranquilla giornata di sole, alle prime luci di un nuovo giorno. La linea vocale infine sussurra come in un risveglio sopra un testo maturo, completando una traccia accogliente. Wolf invece trasmette una vibrazione new wave, come un classico spensierato dei Duran Duran in cui la drum machine regge una tempistica energica che esplode sul bridge incantevole, un brano glaciale che farebbe la sua bella figura nella colonna sonora di un film anni 90. Con Fleez notiamo una suite dance, la più spassosa e travolgente del dusci. Qui il basso frizzante avvolge il falsetto geniale per poi spalmarsi a dovere in una tematica elettro pop sensuale. In questa composizione la band sperimenta percorsi nuovi, mai raggiunti prima.
L’ultimo singolo Burning sposta l’attenzione sul tocco magico del pianoforte per una delle composizioni più belle e attraenti del disco. La struttura si innalza nel cielo con una bellezza interiore incredibile, e anche qui la voce di Karen O sfonda il muro dei pensieri in un ululato ruvido e graffiante. Verso la chiusura Blacktop ha un impatto delizioso con una scrittura godibile che si avvicina allo stile del dream pop per un’opera semplice e armonica. Different Today continua nel suo timbro emotivo con un equilibrio simmetrico e una voce seducente che conquista l’ascoltatore e lo porta in un cammino giocoso. L’album si chiude con Mars, una poesia romantica per aprire gli occhi a un mondo diverso che allontana l’oscurità.
La lunga attesa per il nuovo album degli Yeah Yeah Yeahs ha portato ad un risultato impeccabile, un disco ricco e malizioso che dipinge le pareti di una stanza accogliente con i colori più belli.