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Petrina – L’Età Del Disordine

2022 - Alter Erebus
songwriting

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Tracklist

1. Begonie
2. Cocktailchemico
3. Ginnastica
4. Era ieri
5. Panorami – che
6. Amore è cieco
7. Astronauta
8. Cuore nero
9. Cosa sai di me
10. Jingle
11. Piccola cicatrice


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Suscita sempre molta curiosità l’uscita discografica di un cosiddetto poliartista. È pratica molto diffusa a livello internazionale – non adeguatamente valorizzata in Italia – cimentarsi in forme artistiche diverse tra loro. In particolare, nel nostro paese non è visto di buon occhio che un musicista scriva un libro o che uno scrittore desideri esporre i suoi quadri. 

Tuttavia, “L’età del disordine” di Petrina attira più di un’attenzione su di sé. Non solo parliamo di un’artista che ormai da quasi 20 anni è presente nella scena indipendente nostrana, in ambienti che vanno dall’elettronica sperimentale alla contemporanea, ma anche di una performer arrivata a danzare, oltre che in alcune manifestazioni in Italia, al Grand Theatre di Groningen, al Dance Atelier di Rotterdam e alla Conway Hall di Londra. Non bastasse, ha pubblicato diversi racconti ed è imminente l’uscita del suo primo libro.

“L’età del disordine” è innanzitutto un lavoro di rottura, perché per la prima volta Petrina concepisce un disco di puro cantautorato in lingua italiana. Lo fa però a modo suo, fuori dagli schemi del mainstream e con tutta la strumentazione in grado di farle tirare fuori il caos interiore. La sospensione tra utopia e distopia è il tema dell’iniziale Begonie, così come sospeso è il rapporto tra essere umano e vegetazione, che non arretra ma anzi invade ogni spazio, anche quello domestico. Piante alte due metri ma al contempo radici profonde. Il gioco delle contrapposizioni prosegue con Cocktailchemico: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, diceva Newton, così una donna umiliata si oppone e ribalta il discorso, trasformando le ferite in parole.

Poi ecco il disordine, che si fronteggia con la disciplina della Ginnastica: esercitarsi a vivere con la stessa dedizione di un atleta che cura il suo fisico aiuta a mettere ordine nella propria testa. Ma il disordine, che prosegue in Era ieri, può scaturire persino dalla felicità, che può comportare una condizione di vita instabile se non ci si accorge che il suo raggiungimento passa anche solo dalla ricerca di essa.

Il tema della natura torna in Panorami-che, scritta nell’aprile del 2020, un periodo di confinamento per gli umani che ha donato nuovi spazi e modi di esprimersi alla natura. Panorami e panoramiche, intesi come scenari che guardavamo dal balcone, ma anche intimi, in giorni in cui eravamo costretti a riflettere sulle nostre esistenze. Una sensazione di incompiutezza che si riscontra anche nell’amore: Amore è cieco è un piccolo racconto dominato dai giochi di parole e una sottile ironia.

Un inaspettato tema cosmico viene proposto in Astronauta, un pretesto per parlare dell’intimità dell’animo umano attraverso i ricordi di vita del protagonista, abbandonato nello spazio dalla sua navicella. Dai toni decisamente più pragmatici è Cuore nero, alla quale fanno eco l’urgenza comunicativa e l’intensità di Cosa sai di me. Terapeutiche sono le ultime due tracce, Jingle e Piccola cicatrice, connesse in un ordine temporale che inizia con l’abbandono che genera ferite, cicatrici che poi si rimarginano. Poi però la pelle rinasce, come in fondo fa la natura da sempre.

Una buona prima prova da cantautrice “pura” per Petrina, un disco che ha due chiavi di lettura. Da un lato c’è la sua ormai consolidata cultura musicale, quella dell’elettronica che prende forma attraverso i synth, le chitarre e ogni aggeggio da lei definito ferraglia. Dall’altro c’è la sua – nuova, ma fino a un certo punto – ispirazione cantautorale, che prende spunto dalla poliedricità dei grandi del passato: ne “L’età del disordine” senti distintamente echi di Ivan Graziani, Rino Gaetano, Paolo Conte, le inflessioni vocali di Teresa De Sio e alcuni passaggi che ricordano Alice. Tutti segnali convincenti, che ficcano un paletto bello dritto nel terreno e indicano un punto di partenza ben preciso.

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