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Drowning Pool – Strike A Nerve

2022 - UMe / T-Boy
nu metal

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Tracklist

1. Doing Time In Hell
2. Hate Against Hate
3. Stay And Bleed 
4. Strike A Nerve 
5. Racing To A Red Light
6. Choke
7. Everything But You
8. Down In The Dirt
9. Rope
10. A Devil More Damned
11. Mind Right


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Gli anni passano come anche le mode, ma il nu metal non passa mai, anzi cerca sempre di modernizzarsi ed essere più contemporaneo possibile. Ciò non accade per i Drowning Pool, che come altre band come Godsmack e Mudvayne, continuano a tirare la carretta del Nu Metal senza mai trovare elementi evolutivi.

La band di Dallas è ormai arrivata al settimo album in studio con “Strife A Nerve”, il terzo con alla voce Jasen Moreno, nella band da dieci anni dopo aver sostituito Jason “Gong” Jones prima e Ryan McCombs poi. Senza mai dimenticare lo storico e carismatico leader Dave Williams scomparso tragicamente nel 2002. Dopo questo avvenimento mi chiedo ancora se non fosse stato quello il momento giusto per chiudere il progetto, senza sprecare altri anni e musica con prodotti non più di qualità come si meriterebbero invece.

La tracklist di questo nuovo lavoro scivola secondo copione, con la voce di Moreno tra il melodico e lo scream, in strofe che alternano parti incalzanti a ritornelli easy. Questo lo si nota soprattutto in Hate Against Hate e Stay And Bleed, mentre nella titletrack e nella successiva Racing To A Red Light si possono intravedere degli inni che dal vivo faranno saltare di sicuro gli ascoltatori più appassionati grazie ai loro ritornelli semplici ma efficaci. Più diretta e di impatto è sicuramente Choke, secondo singolo estratto dell’album. Esplode invece per poi cadere giù la ballad Everything But You, che è meglio tralasciare. Si arriva all’ottava e nona traccia, rispettivamente Down In The Dirt e Rope, dove si possono individuare le caratteristiche classiche dei Drowning Pool, un po’ alla stregua del debut album “Sinner” del 2001 con all’interno la Hit devastante Bodies. La somiglianza è abbastanza evidente, quasi allarmante, un già sentito che sa proprio di minestra riscaldata.

A Devil More Damned invece, terzo e ultimo singolo estratto, risulta essere la traccia più multicolor dell’intero lavoro muovendosi tra rabbia e introspezione. Si chiude con il primo singolo, la panteriana Mind Right, doveroso tributo ai fratelli Dimebag Darrell Lance e Vincent Paul Abbott, fedele ovviamente ai suoni dei Pantera, anche nell’assolo del chitarrista C. J. Pierce.

Nel complesso “Strike A Nerve” lo si può assimilare così com’è, senza pregi e difetti sapendo già a cosa si va in contro. Lo possiamo considerare come un’altra tacca nella discografia dei quattro texani, non è qui di certo del valore di cui stiamo parlando. Un nu metal senza fronzoli che rispecchia pienamente l’orientamento di due decenni fa, ma che ormai da tanti può suonare come la banda dello Zecchino D’oro, con poca personalità.

Noi abbiamo di sicuro altre aspettative. Siamo un pubblico esigente.

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