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Dead Cross – II

2022 - Ipecac Recordings
hardcore punk / darkwave

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Tracklist

1. Love Without Love
2. Animal Espionage
3. Heart Reformer
4. Strong And Wrong
5. Ants And Dragons
6. Nightclub Canary
7. Christian Missile Crisis
8. Reign Of Error
9. Imposter Syndrome


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La malattia che distorce fisico e mente e il modo per sconfiggerla su ogni fronte mentre il mondo tutt’attorno va in mille pezzi un’altra volta ancora, perché a quello non c’è rimedio a quanto pare. I Dead Cross trovano il modo per affrontare a viso aperto la morte, una morte che campeggia anche sulla copertina di “II”, il vero volto della religione organizzata che la morte l’ha utilizzata per assoggettare, in tutti i modi possibili e immaginabili.

I Dead Cross che ricalibrano il proprio essere ed estro e si trasformano, cambiando pelle in favore di una più dura e oscura diventando ancor più pericolosi di prima, più terrificanti e antagonisti persino nei confronti di se stessi. Rovesciando quel che è stato nell’album di debutto trovano una nuova via, una formula che detona in tante direzioni quante sono le esperienze di ogni singolo membro. Pearson, Crain, Patton, Lombardo, una corazzata che non può e non deve attestarsi su una singola linea temporal-musicale perché mai è stato così nella carriera di ognuno di loro, men che meno in un project che side non è mai stato né mai sarà. È main, una creazione a se stante.

La politica è presente in maniera minore ma più incisiva, fa a pezzi tutto e lo fa con l’hardcore nelle vene e nella bile che cola dalla bocca di Mike e Justin mentre inchiodano al muro NRA, comunità cristiane e Corte Suprema sull’uno-due di Christian Missile Crisis e Reign Of Error, memori di Suicidal Tendencies e tutta quella compagine hc che ha fatto dell’opposizione ad un potere secolare e politico infingardi e fin troppo presenti, bersagliati dal fuoco di fila di riff taglienti e roventi.

Ma le regole del gioco sono cambiate e a tracciare una linea nella sabbia è l’opener Love Without Love; lo si capisce immediatamente, non appena il basso stridente entra da sotto la porta senza buttarla giù e un attimo dopo ecco la chitarra di Michael appellarsi a chissà quale demone sotterraneo e farsi gotico sentore, latrice del proprio dolore che lo spinge ad andare in studio a creare il suo album, perché è la chitarra che cambia tutto, diventare spettro darkwave su una lenta marcia verso l’interno, ché è lì che oggi guardano i Dead Cross. I duetti JustinMike continuano a esplodere sul canto per Pig Champion (chitarrista dei Poison Idea scomparso nel 2006) Animal Espionage, così Dead Kennedys, così dilatata e spiazzante, acre sulla lingua come una dose di LSD che non vuole entrare. Le storture sul tempo di Strong And Wrong e la fangosamente dolorosa Imposter Syndrome sono lo specchio interiore pattoniano, mai come ora tanto critico nei confronti di se stesso, quasi a spogliarsi di quell’armatura che lo ha sempre vestito percepibile fin dalla voce, che sembra stanca e forzata ma che è punto di forza “punk” dell’intero lavoro.

Il cinismo non è scomparso, difatti nel non voler diventare un “Vince Neil who sang too many song” fa virare Nightclub Canary in una legnata subalterna alla lentezza, un anthem punk (questa volta senza virgolette) spinoso e delirante, speculare ad Ants And Dragons che è delirio totale, annichilente e acidissimo come e più di tutto il resto quasi a volersi scrollare di dosso tutta la realtà, quella di un mondo in eterno remake, una replica andata troppo per le lunghe.

II” è la pietra filosofale che trasforma la stanchezza in forza invincibile.

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