I Die Sünde sono un unicum nel panorama underground italiano. Una band che ha fatto proprie le lezioni di generi come il post-rock il blackgaze e il post metal e ne ha dato una propria originalissima interpretazione.
“Strega” è un EP ma è anche un pezzo, si parte con ambienti sulfurei e fumosi per poi arrivare ad assalti frontali senza pietà in perfetto stile post-black, senza tralasciare mai la parte atmosferica ed emozionale. Descrivere Strega a parole non renderebbe a pieno quello che vorrei trasmettere, ma posso dire che tra le varie tappe ho sempre apprezzato il viaggio e il panorama e il ricordo di questa avventura è vivo e nutriente.
Un elemento che mi ha colpito è sicuramente il testo che corona in maniera egregia l’ottimo lavoro di arrangiamento e di composizione di questo EP. Le parole sono pesate e pesanti, un velo aulico e atemporale circonda tutta l’opera, i termini ricercati e profondi sono efficaci nel descrivere un’interiorità vessata e in tumulto, sembrano una formula magica come un rituale. Probabilmente questo è stato intenzionale, tanto che la band si riferisce ai propri show di presentazione del disco come ad “evocazioni”. L’uso dell’italiano poi è davvero lodevole, seppure lo stile di cantata copre il significato immediato delle parole, la musicalità della nostra lingua riesce a non sfigurare, anzi contribuisce a rendere il tutto ancora più misterioso e antico.
Come non parlare infine del video che accompagna in toto l’EP scritto e girato da Elide Blind? Una scelta coraggiosa da parte dei Die Sünde che ci offrono un video di venti minuti che copre tutta la lunghezza del disco e che racconta una storia parallela ma intrecciata a quella espressa in musica. Le immagini riflettono l’originalità della proposta musicale, sono personalissime, con una forte componente analogica e randomica, i personaggi incappucciati sembrano usciti da un film horror, sensazione che arriva al culmine nella scena (spoiler!) dell’evocazione e della materializzazione della spaventosa Strega, per me momento apicale di tutta l’opera.
I Die Sünde hanno composto “Strega”, Elide Blind ha aggiunto il suo immaginario visivo, il connubio tra i due artisti è un plus che riesce a innalzare l’opera di entrambi, situazione per nulla scontata e non poi così comune. Ascoltare e vedere l’opera insieme è un’esperienza che costringe a cambiare la nostra attitudine da tossici dello schermo, costringe a rallentare e a lasciarsi suggestionare dalle tenebre, dalle foreste e dal fuoco rivelatore. Consiglio vivamente la visione di “Strega” a lume di candela, ad un volume sostenuto e preferibilmente la notte e quanto più tardi possibile.